341 lontani dal gusto moderno, essa giunse non di meno graditissima agli uditori, che l’ascoltarono nel profondo silenzio dell’ attenzione. E da dirsi per altro che gran parte dell’ effetto si debbe attribuire altresì al bell’ accordo e alla unione di tante voci per cui poco appresso anche la introduzione del Crociato ebbe un mirabil risalto quale forse non ebbe nè meno in teatro. Si volle offrir quindi un saggio della fortunata Straniera del maestro Bellini, in un duetto nel quale non sappiamo se più meritasse lode la composizione od il canto. Ma nessun applauso fu più lusinghiero di quelli che riscosse il famoso duetto della Francesca del maestro Generali; ed è assai per le gentili cantatrici che ce 10 fecero ammirare di nuovo 1’ aver saputo ricordare perfino le fioriture, con che 1’ abbellivano le due valenti cantanti della Fenice. La cavatina della Giovanna d’Arco del maestro Vaccai, ed un quintetto del Maometto di Winter terminarono aneli’essi in mezzo al batter delle mani il nobile trattenimento. Nella sera medesima il signor Benedetto Bergonzi diede nel teatro di s. Benedetto la sua seconda accademia di corno di caccia e tromba. Dopo l’elogio che di lui abbiano fatto nella Gazzetta di martedì 19 corrente in cui gli demmo 11 primo vanto su que’ non facili stromenti, che