io3 nella pienezza del loro antico vigore, siccome sanno per prova i nostri benigni lettori. Nella storia dei regali di capo d’anno nessuno forse è più celebre di quella ghirlanda, che prese il nome di Giulia e fu ideata dal duca di Montausier per gratificarne Giulia d’ An-gennes di Rambouillet quando la richiese in consorte. Consisteva essa in una raccolta in miniatura di tutti i fiori più belli, dipinti da maestra mano, in altrettanti foglietti di carta di egual dimensione, in calce dei quali, della più leggiadra scrittura, leggevasi un particolare epigramma allusivo al fiore dipinto e alla bella. A questi versi avean dato opera i più begli ingegni di quell’età eh’eran tutti suoi amici. Questa gentile ghirlanda, magnificamente legata a foggia di libro, fu appunto il presente che Giulia trovò sulla sua toeletta risvegliandosi il primo giorno dell’anno x633, o i634- Dopo la morte di lei e del duca già divenuto suo marito, la ghirlanda passò di erede in crede, finché giunse alle mani del signor Paync libraio di Londra, che la comperò per quattordicimillecinquecentosedi-ci franchi, sul finire del secolo scorso. Singolare non meno, benché di genere tut-t’ aifatto diverso, é la mancia che il cardinale Dubois diede al suo intendente di casa, uomo di corrotta fede. Dopo aver dunque regalato un