356 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo Vili. Pont à Mousson, Dijon, Charleville, Autun, Chàlons sur Marne e Bar le Due.1 Come dappertutto, così anche in Francia i Gesuiti si dedicavano con amore particolare all’istruzione della gioventù. Il loro metodo d’insegnamento si affermava splendidamente. I loro grandi successi riposavano sull’ordinamento degli studi del 1599 (Ratio studiorum) elevato a legge generale, e che la Compagnia doveva al suo generale Aquaviva, e sulla valentia dei maestri, che si dedicavano al loro compito con tutta l’anima. A coltivare la vita religiosa servivano le Congregazioni mariane. Il Coton, che aveva imparato a conoscere in Roma l’influenza salutare di queste associazioni, si occupò particolarmente della loro diffusione in Francia. I membri, scelti accuratamente fra gli studenti migliori, non si restringevano alla santificazione propria, ma cercavano l’elevazione morale anche degli altri coll’esempio, la parola e l’azione. Coton raffigurò i frutti magnifici così prodotti in un suo scritto del 1624, ch’egli designa come un mazzo di fiori spirituali, raccolto nel giardino della celeste Regina dei Congregazionisti.2 Dalle congregazioni di studenti, divise secondo le classi scolastiche in maggiori e minori, derivavano le congregazioni mariane di adulti, la cui attività formò per la vittoria della restaurazione cattolica un fattore che non va dimenticato. Anche per altre vie l’attività dei Gesuiti si estendeva al di là della gioventù. Essi si occuparono così nella riforma di conventi decaduti e nel tenere esercizi per gli ecclesiastici secolari,3 come in opere di carità a prò’ di malati, bisognosi e carcerati. Sopratutto, però, essi erano attivi come confessori e predicatori. Questa parte della loro attività assunse una efficacia non meno profonda della loro attività nel campo dell’istruzione giovanile. A Corte e nei chiostri, nelle città grandi e nelle piccole, dapertutto essi svilupparono una abnegazione senza pari.4 1 Sopra alcune sedi esistono buone monografie, così L. Puiseux, Les Jésuites à Caen (dal 1606), Caen 1846 (cfr. Prentout, L'université de Caen à la fin du 16‘ siècle. Contre-Réforme catholique et réformes 'parlementaires, Caen 1908); Ed. de Barthélémy, Origine du collège de Rheims (1608), nella Rev. de Champagne et Bric, 1876, aprile; De Charmasse, Les Jésuites au collège d’Autun, Autun 1884; Boissonade et Bernard, Eist. du collège d’Angoulème, ivi 1895; Chossat, Les Jésuites à Avignon, Avignon 1896; J. Deliour, Les Jésuites à Poitiers, Parigi 1901. Una esposizione complessiva è stata data ora dal Fou-QUERAY (III 96 s., 128 s., 363 s., 488 s.). 2 Cfr. Prat I 87 s. IV 417 s., 420 s. Molti particolari sulle Congregazioni nelle Liti, annuac 1605 s. Sulla loro importanza per la diffusione della devozione a Maria, la quale prese allora in Francia un grande sviluppo, vedi Ch. F lâcha ire, La dévotion à la Vierge dans la littérature catholique du commencement du 17" siècle, nella Rev. de l’hist. des religions LXXII, Parigi 1915, 311 s. 3 Cfr. Litt. annuae 1607, 618; 1608, 268; 1609, 117. 1 Numerose testimonianze in proposito si trovano nelle Litt. annuae 1605 s.,