26 Paolo V. 1605-1621. Capitolo I. stoltezza, l’avevano voluto danneggiare quanto più avevan potuto.1 La situazione dei Francesi, di fronte alla candidatura di Sauli, che non potevano lasciar correre senza agire direttamente contro gli ordini di Enrico IV, era difficile ; dall’altro lato essi sapevano che l’appoggio di questo cardinale significava una rottura con Aldobrandini.3 Oltre che di Sauli, si parlò alla vigilia del conclave anche molto di Baronio e specialmente di Tosco; per quest’ultimo si adoperavano anzitutto Bevilacqua, Cesi, Delfino, Este ed anche Aldobrandini, benché il nepote, nell’intimo del suo cuore, tenesse sempre fermo ai suoi antichi candidati Zacchia, Ginnasio oppure Blandrata.3 Più vicino a Tosco era Bianchetti, il quale però come Galli, Mon-telparo e tutti i cardinali di ordini, fatta eccezione del cappuccino Marzato, venne scartato dai Francesi. Per queste circostanze sembrava ben possibile che la maggioranza si accordasse su Yaliero, il quale era un uomo eccellente e godeva nel Sacro Collegio assai più simpatie che non Galli. Aldobrandini e Montalto avevano una fiducia assoluta in Valiero. L’unico ostacolo che si presentava era l’opposizione della Spagna, ma si credeva di poterlo superare per il timore che incuteva loro l’elezione di Baronio, di fronte al quale Yaliero sembrava un pericolo minore.4 Nei primi giorni del conclave, specialmente dai cardinali Baronio, Sfondrato, Aquaviva, Farnese, Sforza e Piatti e dai loro aderenti fu fatto il tentativo di procurare la tiara al celebre Gesuita Bellarmino.5 Bellarmino stesso desiderava così poco la sua elezione, che disse, che non si sarebbe chinato ad alzar una paglia per essa.6 Il Cardinal Dietrichstein racconta, che quando egli espose a Bellarmino che si pensava a lui, questi gli aveva risposto, che aveva persino in mente di rinunziare alla dignità cardinalizia.7 Dopo il conclave Bellarmino scrisse ad un amico, che riconoscendo la sua debolezza, egli aveva pregato Iddio di tutto cuore, di non farlo salire a così pericolosa altezza.8 1 Vedi la * Lettera di Aldobrandini del 21 maggio 1605, Barb. 4697. Biblioteca Vaticana. 2 Cfr. Couzard 375. 3 Cfr. Conclavi I 350; Couzard 376. 4 Vedi la * Relazione di G. C. Foresto del 7 maggio 1605, Archivio Gonzaga in Mantova. L’* Avviso del 7 maggio 1605 dà la forza del partito spagnuolo con 32 voti, e quella di Aldobrandini con 26. Biblioteca V aticana. 5 Vedi la * Relazione di Avila, Archivio dell’Ambasciata di Spagna in Roma III 9. Cfr. Cotjderc II 35 e la * Relazione di Foresto del 14 maggio 16Ò5, Archivio Gonzaga in Mantova. Vedi anche Petrucelli II 465 s. 6 Vedi la Vita di Bellarmino presso Reusch 43. 7 Vedi Bartoj.1, Bellarmino 200. 8 Epist. fam. n. 40.