Bentivoglio nunzio in Parigi. 351 blea voleva aggiungere: « anche con i nunzi dei papi ». Ma si dichiararono contro l’aggiunta il clero e la maggioranza della nobiltà, facendo valere, che il papa, capo della Chiesa e padre di tutti i cattolici, non poteva esser considerato quale un principe straniero. Ciononostante la parte contraria insistette nel suo divisamente, ila in seguito al contegno energico del Bentivoglio, che minacciò di partire, essa non raggiunse il suo intento.1 Un momento critico per la nunziatura del Bentivoglio si ebbe quando nell’agosto 1619 l’ambasciatore francese a Roma, marchese de Coeuvres, entrò in lite colla polizia pontificia. La lite si fece così acuta da venirsi quasi a una rottura fra Eoma e Parigi. Essendo stata negata al Coeuvres la soddisfazione richiesta, egli cessò dal comparire presso il cardinale Segretario di Stato. Bentivoglio vide tanto più pericolante la sua posizione, in quanto egli prese vivamente partito per il papa. Il nunzio aveva già preso la decisione di lasciare la corte francese, quando al padre Coton, iillora dimorante in Eoma (decembre 1619), riuscì di appianare pacificamente la questione.2 Un avvenimento importante, sopratutto nel rapporto ecclesiastico, fu la riunione della Navarca e del Béarn colla corona francese, effettuata nell’ottobre 1620 da Luigi XIII, che entrò in Pau alla testa di un esercito. Con questo l’editto di Nantes divenne valido anche là. L’opposizione degli Ugonotti, che volevano regnare da soli nel Béarn, fu spezzata colla forza, e compiuti il ripristino del culto cattolico e la restituzione dei beni ecclesiastici rapiti ai cattolici. Già Enrico IV si era impegnato a ciò nella sua riconciliazione con Clemente Vili, ma non aveva mantenuta interamente la parola.3 La misura di Luigi XIII, alla quale cooperarono energicamente Bentivoglio e Paolo V, non poteva considerarsi ingiusta, poiché dal re veniva ridato ai cattolici ciò che Giovanna d’Albret aveva loro tolto violentemente. Del resto Luigi XIII indennizzò gli Ugonotti, assegnando loro sulla sua propria cassa le medesime entrate ch’essi fin qui avevano percepito dai beni ecclesiastici cattolici.4 Tuttavia apparve ben presto che i seguaci di Calvino 1 Vedi la relazione del Bentivoglio del 22 dicembre 1617 in De Steffani II, n. 817. 2 Vedi Pkat IV 191 ss. Un Breve a Luigi XIII riferentesi a questa contesa, in data « Tusculum » 1619 ottobre 4, in Fiixon 2454. 3 Cfr. la presente opera vol. XI 122. 4 Cfr. Relatione del restabilimento de’ vescovi e persone ecclesiastiche del J>farn ne’ lor’ honori, funtioni, carichi e godimenti de' beneficii usurpati da gli heretici, et successo del felice viaggio in quel paese di 8. li. Christianissima. In Bologna, e ristampata in Viterbo MDCXXI ad instanza di Lodovico I^ozza Bolognese (1621); De Meaux 341 s.; Klopp II 31; IIanotaüx nella eü- d. Deux Mondes gennaio 1902, p. 486 s.; Puyol, Louis XIII et le Béarn 011 rétablissement du catholicisme en Béarn et réunion du Béarn et de la Navarre