Il progetto per un matrimonio spagnuolo-inglese. 467 renti per l’ortodossia.1 Inoltre i figli sarebbero stati allevati nella eresia, l’awicinamento a paesi eretici avrebbe necessariamente portato con sè danni indescrivibili; in Inghilterra esser permesso il divorzio; agli altri paesi cattolici si darebbe un cattivo esempio. Nelle condizioni attuali d’Inghilterra e date le cattive qualità del re non c’era da sperar nulla di buono; occorreva pertanto assicurarsi assolutamente della conversione del principe ereditario. Le concessioni promesse essere insufficienti; il pericolo che la futura regina venisse trascinata nell’eresia, e l’educazione protestante dei figli, sussisterebbero anche se le si concedesse l’esercizio privato della sua religione e si promettesse libertà di coscienza. La concessione tacita della libertà di coscienza era senza valore, perchè non escludeva che la regina insieme con i figli fosse condotta all’eresia; la semplice parola del re non garantiva questa concessione; d’altra parte egli non concederebbe esplicitamente libertà religiosa, e così rimarrebbe sempre in suo potere di non mantenere la sua promessa o d’interpretarla ad arbitrio. Se la concessione tacita equivalesse all’espressa, egli non si limiterebbe alla tacita; e perciò appariva qui la sua mancanza di buona fede. La semplice espressione di libertà di coscienza, senza libero esercizio del culto cattolico, poteva altresì esser di poco aiuto ai cattolici. Filippo III non si contentò di questa risposta. Egli convocò un’adunanza di teologi e chiese il loro parere sulle offerte di Giacomo I, senza presentar loro la lettera pontificia. La prospettiva di ottenere libertà di coscienza per i cattolici inglesi fece una tale impressione sull’adunanza, ch’essa si pronunciò in favore del matrimonio, ove si ottenesse il consenso papale. Il Consiglio segreto stabili dopo ciò le condizioni per il matrimonio; non si insisteva più sul cambiamento preventivo di religione da parte del principe ereditario, veniva approvata anche la remissione delle pene pecuniarie mediante semplice grazia reale, perchè un’abolizione delle leggi riuscirebbe a vantaggio anche dei Puritani.2 Paolo Y però non ritenne che la sua decisione precedente fosse invalidata dal parere divergente dei teologi; egli lasciò tranquillamente agli atti il loro parere. Così lo scambio d’idee sul matrimonio, a Londra come a Madrid, potè nel frattempo avviarsi indisturbato.3 Il Digby, cui erano affidate le trattative in Madrid, disse apertamente al re, che ima principessa ereditaria protestante sarebbe stata preferibile ad una cattolica, nonostante la ricca dote dell’infanta. Una principessa cattolica porterebbe con- 1 « Massime in certi punti sottili, che si contengono nel giuramento del Re d’Inghilterra, i quali a chi non è informato non par che tocchino i dogmi della fede » (ivi). 2 Gardinee II 256. 3 GrrsDELY nella Zeitsehr. /. allg. Gesch. I 488.