Il Gesuita Paez e la sua missione in Abissinia. 269 La notizia di questo esito dell’ambasceria congolese fu portata ad Alvaro II dal vescovo di Sào Salvador,1 che nel 1609 trasferì la sua sede a Loanda. Egli descrive nelle sue lettere le condizioni da lui trovate colà. Vi fa lamento sopratutto del cattivo esempio dato dai mercanti di schiavi portoghesi, ma anche del re Alvaro II, bene intenzionato, ma estremamente incostante.2 Paolo V non perdette d’occhio il regno del Congo. Sotto Gregorio XIII avevano lavorato colà quattro Carmelitani spagnuoli, che tuttavia avevano presto soggiaciuto al clima.3 Nel 1608 Paolo V esortò il generale dei Carmelitani spagnuoli ad inviare di nuovo missionari al Congo.4 Quando costoro partirono due anni più tardi, egli li raccomandò al re di Spagna, al vescovo di Sào Salvador e al nuovo sovrano del Congo Alvaro III,5 salito al trono nel 1614. Questi delegò come suo inviato a Roma il referendario Giovan Battista Vives, e domandò che fossero inviati dei Cappuccini.« Il 13 gennaio 1621 Paolo V potè annunziargli la spedizione di dodici membri di quest’Ordine, e che altri avrebbero loro tenuto dietro.7 Uno sviluppo straordinariamente consolante prese la missione fondata in Abissinia nel 1603 dal gesuita Pietro Paez. Nonostante le lotte per la successione e per il trono, l’accortezza e la tenacia di questo nobile spagnuolo, il quale predicava in lingua abissina, riuscì a fondare una nuova era di prosperità per il cristianesimo nell’antica Etiopia.8 Valore decisivo in proposito ebbe il favore del Negus Seltan Segued pervenuto al potere nell’anno 1607, presso il quale il Paez seppe rendersi indispensabile per le sue conoscenze in medicina e in architettura. Ancora oggi le grandiose rovine del castello da lui eretto in Gondar per il Negus testimoniano delle molteplici doti di questo gesuita. Ma la cosa più importante giate indicazioni in Ai,ys de Caramay-Chimay-Bokghese loc. cit. 19 s. Qui è pure riprodotta la medaglia riferentesi all’ambasciata, e fatto riferimento a una poesia che la concerne del belga Giusto Eyckio a Paolo V. Vedi adesso anche F. Colonna loc. cit. 162 s. 1 II * Breve al « Rex Congii» del 1608 ottobre 13, che annuncia la morte dell'inviato, in Epist. IV 168, Archivio segreto pontificio. 2 Vedi De PaIva-Manso, Ilist. do Congo, Lisbona 1877, 158. Alvaro da Parte sua si lamentava del nuovo vescovo; vedi F. Colonna loc. cit. 165 s. 3 Vedi De Paìva-Manso 129; Baesten loc. cit. 471 s. 4 Breve del 19 dicembre 1608 nel Bull. Carmelit. Ili 397. 5 Vedi ivi 419 s. G Vedi Bull. Capuc. VII 192. ' Vedi ivi 193. Cfr. G. A. Cavazzi, Istorica descrizione de' tre regni Congo, Matamba et Angola e delle Missioni esercitatevi da Religiosi Cappuccini, trad. dal F. Alamandini, Milano 1690. 8 Vedi Almeida, Historia de Ethiopia, pubblicata dal Beccaki nei Ber. Aethiop. Script. VI 183 ss. Cfr. ivi I 122 s., XI 60 s., le relazioni dei Gesuiti del 1607-1620.