La Francia sostiene la missione dei Gesuiti a Costantinopoli. 275 La Francia partecipò in modo eminente alla riapertura, avvenuta nel 1609, della sede dei Gesuiti a Costantinopoli, distrutta sotto Sisto V dalla peste. Dopo la morte di Enrico IY Paolo Y pregò il governo francese di stendere la sua mano protettrice sui missionari nella capitale turca.1 I Gesuiti in Costantinopoli si dedicavano non solo ai cristiani del rito latino, ma anche a quelli del rito greco. Essi cercavano inoltre, per quanto la cosa fosse difficile, di portare conforto spirituale agli infelici prigionieri cristiani condannati alle galere. Essi apersero in Costantinopoli, come facevano dappertutto, una scuola, in cui insegnavano parte in latino, parte in greco. Col tempo, i Padri indirizzarono i loro sguardi anche verso l’Oriente. Essi cominciarono una missione in Mingrelia e in Georgia, ove fecero la conquista di uno dei principi. Mentre gli Armeni chiedevano Gesuiti, anche il patriarca di Gerusalemme offrì loro una casa a patto che si unissero con i Francescani. « In tal modo possiamo sperare - si dice in una relazione del 1619 - di erigere sedi in tutto l’Oriente ». Solo i Padri non ebbero alcun successo presso i Turchi. La loro conversione appariva possibile solo con un gran miracolo, se Dio cambiasse il cuore del Sultano.2 Paolo Y, che riconobbe ripetutamente le benemerenze dell’ambasciata francese per i cattolici di Costantinopoli con Brevi laudativi,3 appoggiò la sede dei Gesuiti di là non solo con favori spirituali,4 ma altresì con un contributo annuale di 600 scudi.5 Missionari gesuiti lavorarono, appoggiati da Paolo V, a Chio, e accanto ai Francescani anche 6 in Bosnia ed in Serbia.7 senza un riscatto permanente). Epist. XVI 135. Cfr. 136 * Breve a « Iosaphat ep. et abb. Monti» Sinay » (ha ricevuto i suoi inviati e promette aiuto), « d. ut s. », ivi. 1 Cfr. oltre Prat III 98 s., 674 s., gli studi del De Mun nella Rev. d. quest, hist. I.XXIV (1903) 163 ss. e del Fouqueray nelle Étudcs CXIII (1907) 70 ss., come pure Fouqueray, flint, d. Jésuites III 200 s., 606 s. * Qualche cosa in proposito per gli anni 1609 1616 si trova anche nel Ood. E 24 dell’ Archivio Boncompagni in Roma. Sulla missione dei Gesuiti nelle isole Egee (1613 e 1615) vedi Iuvencius V 2, 437. In un * Breve dèi 2 dicembre 1617 a « Gaspar Gratianus dux Naxiae » questi viene lodato per il suo zelo nella diffusione della fede {Epist. XV). Ivi altri simili * Brevi al medesimo del 30 gennaio e 21 marzo 1618. Archivio segreto pontificio. a Vedi Fouqueray nelle Études CHI 73 s. 8 Vedi i * Brevi a Enrico IV, del 1607 marzo 20 (Epist. II 378), e all’inviato barone Salignac, del 1608 marzo 28 e 1609 febbraio 7 (Epist. Ili 443, IV 827; X 46), Archiv io segreto pontificio. 4 Vedi Synopsis II 250; cfr. 267. 5 * «Al padre generale d. Compagnia di Gesù per sovent. delli padri della fissione di Costantinopoli scudi 600 moneta l’anno» (Tabella del 1609 in Varia 362 p. 16 dell’Archivio di Propaganda in Roma). Vedi anche gli * appunti del Costaguti (cfr. Appendice Nr. 22-25), Archivio Costaguti in Roma. 6 Cfr. gli * appunti del Costaguti loc. cit. 7 Cfr. Mov . Slavor. merid. XXIII, Zagrabiae 1892, 342 s. Sopra le relazioni