CAPITOLO X. Russia c Polonia. - La fine del falso Demetrio. - Restaurazione cattolica sotto il re di Polonia Sigismondo III. - L’ Unione dei Ruteni. 1. Quando era, cardinale, Paolo Y aveva dovuto occuparsi, come membro dell’inquisizione, della comparsa di Demetrio, il presunto figlio di Ivan IV, la quale aveva suscitato speranze sul ritorno della Russia all’unità ecclesiastica.1 Il nunzio di Polonia Ran-goni, non così riservato come il defunto Clemente Vili, si mostrava totalmente favorevole al nuovo pretendente, straordinariamente generoso in promesse, la cui autenticità egli non metteva in dubbio. Dal giorno in cui Demetrio si era gettato ai piedi del nunzio, la conquista del cuore di questo era fatta. Il nunzio ripose in lui le più grandi speranze, e seguì con attenzione intensissima la *ua penetrazione in Russia, sui cui particolari lo informavano i due gesuiti Sawicki e Czyrzowski, che si trovavano presso le truppe quali cappellani militari. Queste lettere venivano mandate immediatamente dal Rangoni a Roma, ove Paolo V ne prendeva conoscenza.2 Se anche gli avvenimenti svolgentisi nel lontano Oriente ancora così poco conosciuto fecero su Paolo V una impressione profondissima, egli tuttavia non rinnegò da principio anche in questo affare la sua circospezione consueta. Poche settimane dopo la *ua elezione, il -1 giugno 1605, il cardinale segretario di Stato ^ alenti richiese al nunzio di Polonia una relazione approfondita il più possibile su Demetrio. «Quanto più precisa, aggiunse il Valenti di suo pugno alla lettera, riuscirà questa relazione, tanto Più gradita sarà al papa ». Contemporanemente egli domandava 1 Cfr. la presente opera voi. XI 422 ss. 2 V. Piebxing nelle Reo. d. quest, liist. LVI (1894) 542.