62 Paolo V. 1605-1621. Capitolo III. perchè i processi venissero sbrigati senza non necessarie lungaggini e senza nessun riguardo alle raccomandazioni. La Giustizia doveva esercitare il suo ufficio con pieno vigore anche rispetto ai grandi.1 Il diritto di asilo reclamato da ambasciatori e da cardinali, come il Farnese, non doveva esser d’impedimento alla giustizia.2 Vero è che l’ambasciatore francese, il marchese di Coeuvres, volle adattarsi a ciò così poco, da render necessario un reclamo a Parigi.3. Per la lotta contro il brigantaggio, piaga delle campagne, fu d’aiuto al papa Borghese il fatto che talune delle cause che lo motivavano venuero meno, così specialmente il gran numero di soldati abituati al mestiere delle armi; tuttavia non venne punto meno spontaneamente, come si era creduto.4 Ci vollero rinnovati sforzi da parte del papa, ed anche un bel po’ di tempo, prima che finalmente fosse raggiunto lo scopo agognato.5 Quando Paolo V venne a morte, nei suoi Stati regnava assolutamente 1 Vedi gli * appunti del Costaguti o. 1, Archivio Costaguti in Roma. 2 Cfr. la * Pauli V. P. M. Vita compendio seriola p. 10: « Nullus dabatur facinorosis receptui locus. Ex aulis Romae primariis ex aedium nobilissimarum non dicam atriis sed aditis penetralibus nocentes ad supplicium armato satei -litio educebantur » Barb., 2670 Biblioteca Vaticana. Cfr. Ranke III 99 *. 3 Cfr. Zeller, Bichelieu et les ministres de Louis XIII, Parigi 1880 52. 4 Brosch I 370. 5 Le indicazioni generali nella * Pauli V. P. M. Vita compendio scripta: « dominatum excepit factiosis, sicariis, grassatoribus tumultuosum; nihil eius dominatu pacatius potuit exeogitari, agrestes vias crebri» antea latrociniis infames salubriter depurgavit » (Barb. 2670 p. 10), vengono confermate totalmente da altre fonti. Il 24 dicembre 1605 * Paolo V pregava il viceré di Napoli, « ut mandet capi quendam Ioannem vulgo il Marchese della Villa, proscriptum ac mitti vinctum ad Urbem hominem nefarium, rustico genere natum », "etc. (Epist. I 395 Archivio segreto pontificio). Nell’estate del 1606 vengono mandate truppe contro i banditi comparsi presso Ascoli (* Avvisi del 28 giugno e 12 luglio 1606, Biblioteca V aticaua), Anche negli anni seguenti le Marche furono infestate da banditi, contro i quali mossero soldati Corsi al servizio papale (vedi * Avvisi del 7 aprile 1607 e 19 aprile 1608, ivi). Al 25 aprile 1608 furono emessi assai severi * « Bandi generali contro banditi »; vedi Editti V 57 p. 70, Archivio segreto pontificio. Ivi p. 71 *« Bando delle nominationi e taglie contro banditi » del 26 giugno 1608. Cfr. * Avvisi del 15 maggio e 26 agosto 1608, loc. cit. Nell’autunno del 1611 venne portato a Roma dalle maremme il famigerato ladrone Giovanni di Norcia (* Avvisi del 28 settembre e 1 ottobre 1611, ivi). Il Guarinoni, che nella quaresima del 1613 fece un pellegrinaggio a Roma, cercò di arrivare da Ancona a Loreto prima di sera, perchè quella contrada era resa mal sicura dai banditi; nel paese montuoso a nord di Temi egli dovette sostenere seri pericoli per parte dei banditi; vedi Stampfer nella Zeitschr. des Innsbr. Ferdinamdeums XXIII (1879) 71, 74 s. Sull’azione in proposito del card. Barberini in quella contrada vedi Nicoletti, * Vita di Urbano VIII Barb. 4730, Biblioteca Vaticana.