Le piante di Roma del Greuter e di A. Tempesta. 651 dei Farnese al Palatino, infine la nuova villa Borghese. Lo Stein visitò anche le catacombe sulla via Appia; chi lo accompagnò qui fu un monaco, ma del resto gli servì da guida uno di Lucerna, tal Giovanni Hoch, da lui incontrato nell’albergo della Spada, ove allora scendevano, oltreché nel vecchio Albergo dell’Orso, i più dei Tedeschi.1 A dare una visione chiara della poderosa attività costruttiva durante il pontificato di Paolo Y serve ottimamente un confronto fra le due grandi piante della città conservate di questo tempo. L’una, del fiorentino Antonio Tempesta, è del 1606,2 l’altra è un lavoro dello strasburghese Matteo Greuter del 1618.3 Il piano prospettivo di Roma del Greuter, che servì di modello al capolavoro del Falda, fornisce, per dir così, il rendiconto della grandiosa attività di Paolo Y, culminante nel compimento di S. Pietro. « I notabili accrescimenti dell’Alma città di Roma, scrive il Greuter, per tanti et cosi ampi edifitii et principalmente per l’eccelsa fabrica del tempio di S. Pietro in Vaticano condotto quasi all’ultima fine, per la sontuosissima Capella di S. Maria Maggiore dell’ottimo e Sommo Pontefice Paolo V, per i siti montuosi spianati, et ridotti in bellissime apparenze, et di comodissime habitazioni arrichiti; per la magnificenza delle strade di nuovo addirizzate, come si vede a Monte Cavallo, a Strada Felice (via Sistina), a Capo le Case, ne’ (L’Arco dei) Pantani, ne’ Monti, nella Suburra, in Borgo, in Trastevere, et in tanti altri luoghi, oltre alle molte Chiese di nuovo erette, hanno. . acceso l’animo mio a fare il presente disegno et intaglio. . . per porre avanti gl’occhi del Mondo tutto quasi una nuova, et moderna Roma, la quale si come pare che sia in un certo modo rinata sotto il felicissimo Pontificato di Papa Paolo V; così io sento particolarissimo contento, che questa mia fatiga venga in luce nell’istesso Pontificato ». La pianta di Roma del Greuter, messa con finezza artistica, ed estremamente piacevole, é dedicata al cardinale Medici. Essa rappresenta la Città Eterna nel momento, in cui il fiorire di una arte schiettamente romana, dovuta al pontificato Borghese, aveva cominciato a determinarne la fisionomia. La pianta mostra sul margine superiore a sinistra, collo stemma di Paolo V, la figura di Roma, fiancheggiata dai Principi degli Apostoli, sul margine inferiore a destra le sette chiese principali. Lo Strasburghese ha fissato con la più grande esattezza e con fine senso artistico l’immagine della Roma trasformata da Paolo V, con le sue chiese, i palazzi 1 Sugli alberghi della Roma d'allora vedi Orbaan 88 ss. 2 Questa pianta sarà pubblicata dal card. Ehrle. 3 Disegno nuovo di Eoma moderna..... disegnata et data in luce da Matteo Greuter todesco nell’anno 1618 (vedi Hülsen nell’^rcTi. Boni. XXXVIII 81 ss.), pubblicato dall’Orbaan, Documenti tavv. IV-VII; cfr. ivi, p. cxv ss.