290 Paolo V. 1605-1621. Capitolo VII. cato, ebbe luogo il 27 novembre 1608 con spiegamento di gran pompa.1 Paolo V fu profondamente addolorato che le trattative di matrimonio, le quali avrebbero dovuto condurre a una intesa strettissima tra la Spagna e la Francia, non producessero altro risultato se non di peggiorare straordinariamente le relazioni tra le due potenze.2 Nuovo malcontento apportò al papa una nuova lotta con Venezia, nella quale l’ambasciatore spagnuolo e quello francese cercarono di farla da mediatori ciascuno a modo suo, in modo estremamente egoistico.3 A tutto ciò si aggiunse ancora la circostanza che l’armistizio, concluso il 9 aprile 1609 ad Anversa per dodici anni tra Spagna e Olanda, con la mediazione francese, non conteneva nessuna disposizione circa la libertà del culto cattolico. I cattolici olandesi, che formavano ancora più della metà della popolazione, venivano cosi abbandonati alla ulteriore persecuzione per parte dei calvinisti. La Spagna non solo rinunciava col trattato alla protezione dei cattolici olandesi, ma riconosceva anche l’indipendenza delle Provincie unite d’Olanda e consentiva al loro commercio con tutti i paesi oltremarini che non fossero immediatamente soggetti alla signoria spagnuola. Il vergognoso armistizio coll’Olanda avvilì estremamente Filippo III e mostrò la decadenza irrefrenabile della potenza mondiale spagnuola. Lo comprese alla fine anche il papa politicamente inesperto, come Enrico IV colla solita doppiezza avesse illuso circa la propria parte nelle trattative e come egli avesse saputo sempre daccapo calmare il malcontento con grande accortezza, mediante un’accettazione apparente delle viste di Roma.4 Il suo ottimismo eccessivo dei primi tempi svanì del tutto. « Una volta, così egli si espresse nel settembre 1609, gli Spagnuoli tenevano in piedi i loro affari con ostentazione. Adesso hanno perduto l’arte per farlo. Essi vengono disprezzati da tutti, e ciò che ha di- 1 Cfr. Goujet I 215 s., 220; M. Rouvet, Entrée à Rome de Charles de Gonzague, Nevers 1895, e line ambassade à Rome sous Henri IV, Novera 1900; Maur. Bressii nobilis Delphinati, regii ad Paulum V oratoria oratio habtta а. 1608 die 27 nov., pubblicata Romae 1608. Paolo V dette al Gonzaga ripartente un * Breve ad Enrico IV, in data, 1608 dicembre 15 (Epist■ I' 270, Archivio segreto pontificio). Circa il soggiorno del duca in Roma e i donativi ricevuti dal papa, cfr. gli * Avvisi del 19 novembre, б, 12 e 26 dicembre 1608. Nel ritornare da Napoli il duca toccò ancora una volta Roma; vedi * Avviso del 10 gennaio 1609. Biblioteca ' *' t i c a n a . 2 Sui vani sforzi dell’infaticabile Ubaldini per arrivare a un’accordo tra Francia e Spagna, vedi Philippson III 195 s., 209 s.; Hiltebrandi 33-- 3 Cfr. Goujet I 223 s., 241 s. 4 Cfr. Philippson III 227 s., 236 s., 239 s., 245; Roti, Henri IV pagina 430 s.