190 Paolo V. 1605-1621. Capitolo V. favorevole colla dichiarazione, che Francesca Romana, vissuta dapprima in verginità, poi, per una serie di anni, in casto matrimonio, avendo quindi sopportato le gravezze dello stato vedovile e infine condotto una vita di perfezione nel chiostro, meritava tanto più l’onore degli altari, in quanto poteva esser data come modello di virtù ad ogni età, ad ogni condizione, ad ogni sesso.1 Paolo V fissò al giorno anniversario della sua incoronazione (29 maggio 1608) la celebrazione della cerimonia solenne, la quale ebbe luogo in 8. Pietro tra il giubilo dei Romani.2 Nella Bolla di canonizzazione il papa esalta la forza della grazia in una creatura debole e si felicita con la sua patria, Roma, in cui questa forza, si è affermata a preferenza di tutte le altre città della terra. Non solo schiere purpuree di santi martiri e file beate di vescovi venerandi, ma anche cori splendenti di caste vergini e una serie di sante matrone cui Dio ha concesso la sua grazia, dànno a Roma uno splendore simile a quello di una sovrana dalla corona scintillante di gioielli.3 Alcuni giorni dopo la festa in S. Pietro grandi processioni coll’immagine della nuova Santa trassero al chiostro di Tor de’ Specchi, al sepolcro in S. Maria Nuova e a S. Maria in Aracoeli come alla chiesa del Senato romano.4 Anche il papa visitò ripetutamente il sepolcro di Francesca e disse colà la sant: Messa.5 L’anno seguente egli ripetè questa visita l’8 marzo, nel giorno commemorativo della Santa,6 in cui onore i Trinitari fabbricarono nel 1616 una chiesa in via Felice.7 Come era vivo nei cuori dei Romani il ricordo di Francesca Romana, così non meno quello di Carlo Borromeo presso i Milanesi. Per loro egli non era soltanto l’ideale del vescovo, ma un modello di tutte le virtù cittadine. Una ambasceria del clero e del popolo di Milano aveva presentato a Clemente Vili il 4 febbraio 1604 la supplica per la canonizzazione del Borromeo; il papa rinviò la questione alla Congregazione dei Riti, donde passò alla Rota. Poiché le inchieste ordinate a Milano non erano state condotte su iniziativa della S. Sede, Paolo V le fece riprendere di nuovo.8 Quanto a fondo il papa le facesse condurre, è mostrato dal fatto che furono uditi più di trecento testimoni.9 Suppliche 1 Vedi Le Baciielet, And. Bellarm. 477. 2 Cfr. * Acta consist. al 29 maggio 1608; * Avvisi del 28 e 31 maggio 1608. Secondo 1’* Avviso del 19 aprile 1608 i preparativi in S. Pietro erano già cominciati allora. Biblioteca Vaticana. 3 Bull. XI 491 s. 4 Vedi * Avviso del 4 giugno 1608, Biblioteca Vaticana. 5 Vedi gli * Avvisi del 14 e 18 giugno 1608, ibid. 6 Vedi * Avviso dell’11 marzo 1609, ibid. 7 Vedi Armellini, Chiese 242. 8 Cfr. Sala, Biografia di 8. Carlo 225. 9 Vedi gli * Atti di canonizzazione nel Cod. 1 132 della Biblioteca Ambrosiana in Milano, utilizzati da Sylvain III 382 s. La * « Oratio