544 Paolo V. 1605-1621. Capitolo XI. nato e della Sassonia assunsero come 'vicari l’amministrazione dell’impero. Naturalmente a Roma sorsero gravi preoccupazioni che nuovi danni dovessero toccare agl’interessi cattolici. Paolo Y pertanto prescrisse immediatamente ai nunzi, il 4 febbraio 1612, di fare il possibile per affrettare l’elezione.1 In un concistoro del 6 febbraio 1612 vennero ordinate pubbliche preghiere per un felice esito dell’elezione imperiale.2 Dalla preoccupazione, di cui il pontefice era pieno, rampollò l’idea d’inviare un legato agli Elettori ecclesiastici,3 sebbene sul suolo imperiale vi fossero già sei rappresentanti della S. Sede: Giovan Battista Saivago a Praga, Placido de Marra presso re Mattia, Pietro Antonio da Ponte a Graz, Antonio Albergati a Colonia, Antonio Diaz a SaUsburgo e Guido Bentivoglio a Bruxelles. Come personalità adatta ad assumere la legazione appare Ottavio Mirto Frangipani, che per aver tenuto le nunziature di Colonia e di Bruxelles era famigliare al relativo ambiente. Il Saivago, richiesto di consiglio, rispose il 27 febbraio 1612 da Praga con un’ ampia esposizione della situazione. Egli, innanzi tutto, accennò che a sua conoscenza non si era mai inviato un legato pontifìcio ad una elezione imperiale, e rilevò che in questo caso sarebbe stato molto più adatto un nunzio, iiè un legato avrebbe potuto ottener di più di un simile rappresentante della S. Sede. Un legato non sarebbe poi stato in condizione di fare una comparsa rispondente alla sua dignità, perchè secondo la Bolla d’oro gli elettori dovevano esser presenti a Francoforte solo con un seguito assai limitato e fra i Principi elettori si trovavano parecchi protestanti.4 A una interrogazione posteriore del nunzio di Colonia all’Elettore di Magonza questi rispose che un passo simile non era da consigliar anche solo per il sospetto che l’invio di un legato doveva suscitare presso i Principi elettori eterodossi.5 A Roma si abbandonò pertanto quest’idea.6 Il papa, quindi, esercitò la sua influenza sull’ elezione per mezzo dei nunzi, e in ciò la parte principale toccò al nunzio 1 Cfr. Chroust X 277 s. 2 Vedi * Avviso dell’ 11 febbraio 1612, Biblioteca Vaticana. Sulle preghiere in S. Maria dell’Anima vedi Schmidlin 451. 3 Vedi la dissertazione * « Se il Papa debba mandare o no persona in Germania a procurare d’un Imperatore Cattolico, se debba mandare un cardinale legato o pure nuntio et a chi persona più opportuna commettere questo carico », nel Cod. 6621, p. 725 s. della Biblioteca nazionale di Vienna. 4 Vedi la * relazione del Saivago del 27 febbraio 1612, Biblioteca Corsini in Roma 35 B. 6 p. 270. 6 Vedi Chroust X 280. 6 La consultazione degli Atti concistoriali annunciata da un * Avviso senza data, ma che dev’essere del febbraio (Biblioteca Vaticana), si connette probabilmente con le consultazioni circa l’invio di un legato.