Progetti di matrimoni fra le case di Asburgo e di Borbone. 285 riconciliazione tra Francia e Spagna mediante nn legame matrimoniale. Già alla fine del 1605 vennero fatti da lui tentativi di questo genere. Data la gelosia, con la quale i due gabinetti tenevano d’occhio la condotta della Santa Sede, egli fu costretto a procedere in questo affare con circospezione grandissima, a fin di non apparire a ciascuna delle due potenze come un agente della parte contraria. Nell’aprile del 1606 il padre gesuita Coton, che godeva grande considerazione presso Enrico IY, propose un doppio matrimonio fra le case di Asburgo e di Borbone: il Delfino avrebbe dovuto sposare la figlia maggiore di Filippo III, e il principe ereditario spagnuolo la figlia maggiore di Enrico IV. L’ultima avrebbe dovuto portare per dote i diritti sulla Navarca, la infante le provincie di Fiandra. Ma questa combinazione assai desiderata dal re francese non fu potuta fare accettare al gabinetto spagnuolo. Nel giugno 1607 le trattative ebbero fine. Tuttavia Paolo V prosegui a far propaganda per un’intesa tra Parigi e Madrid basata su legami matrimoniali.1 Il nunzio cardinale Barberini, che durante la sua attività a Parigi aveva lavorato sempre ad una eliminazione del contrasto franco-spagnuolo,2 agì pertanto del tutto secondo il pensiero di Paolo V facendo all’ultimo ancora un passo in questa direzione. Nel settembre 1607, prima di prender congedo, portò in discussione, a proposito della nascita allora avvenuta di D. Carlos, un piano di matrimonio di questo principe con Cristina, la terza figlia di Enrico IV. L’accorto re di Francia accolse la proposta con prontezza sorprendente. Ma egli la modificò nel suo interesse. D. Carlos e Cristina dovevano ottenere dalla Spagna i Paesi Bassi in feudo ereditario, ma con piena indipendenza di fatto; inoltre i Paesi Bassi settentrionali dovevano poi riunirsi novamente con i meridionali. Non occorre spiegare particolarmente il vantaggio che alla Francia sarebbe venuto da una combinazione simile. Per rendere il piano accettabile al pontefice, Enrico IV indicò i vantaggi che ne sarebbero venuti per la cristianità: la Francia nutriva gelosia per la Spagna solo a causa delle Fiandre confinanti; una volta tolto di mezzo questo ostacolo, il re avrebe avuto solo interesse a difendere in unione col terreno spagnuolo i Paesi Bassi, eredità della giovane coppia, e a combattere i Calvinisti olandesi, che ad Enrico erano assai molesti anche nell’interno della Francia.3 Tutto 1 Cfr. il prezioso studio di Hiltebrandt, Rom, Preussen und Jülich-Cleve, in Quellen u. Forsch, des preuss. InsUt. XV (1913) 312 s., ove per la prima volta sono utilizzate in proposito ampiamente le relazioni di nunziatura. 2 Cfr. Nicoletti, * Vita di Urbano Vili tom. I, Barò. 4753, pag. 195 s., B i-1> 1 i o t e c a Vaticana. 3 Vedi Philipfson, Heinrich IV vol. III 126 s., il quale dimostra esattamente contro il Perrens (Les mariages espagnols 40 s.), che a Barberini appar-