36 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo IL Fra i busti il più celebre è quello del Bernini, in marmo, che adorna la galleria Borghese.1 Paolo V godeva di una salute oltremodo robusta. In tutta la. sua vita egli non era mai stato malato seriamente.2 Per 1 Cfr. Fraschetti 16; Munoz ne L'Arte XIX (1916) 99 s., e Munoz Roma, 54, 66 s. Dalla scuola del Bernini proviene il busto nella Gliptoteca a Copenhagen, 3a sezione, n, 827; cfr. su questo fine lavoro L'Arte XX (1917) 51 s. Buoni busti in bronzo di Paolo V si trovano nella grande sala della Biblioteca vaticana sopra l’ingresso all'Archivio segreto pontificio, nella sacrestia del Lateran« (di Nicolò Cordieri; vedi. Titi 216; iscrizione presso Ciaconius IV 391) e nella collezione privata del principe Boncompagni in Roma. Una statua di bronzo di Paolo V, di Paolo Sanquirico adorna la sacrestia grande di S. Maria Maggiore (iscrizione presso Forcella XI 64). La bella statua in bronzo a Rimini, fusa da Sebastiano di Recanati nel 1614 secondo un modello di Nicolò Cordieri (vedi Baslione 115; Keyssler II 459 s.; Thieme VII 402; Okbaan, Documenti 197); cfr. ivi 206 sulla statua in Fano, fu trasformata nel 1797 sotto la repubblica cisalpina in un S. Gaudenzio, per il che furono distrutte le chiavi e l’iscrizione. Sopra la statua in Ferrara vedi Frizzi V 39; sopra quella in Siena, di Fulvio Signorini, e sopra il busto nel palazzo Saraceni vedi Historisch-politische Blätter LXXXIV 52. La statua di marmo sul sepolcro è di Siila da Viggiù; vedi sotto cap. 12. Un ritratto di Paolo V in mosaico, eseguito da Marcello Provenzale nel 1621 è nella Galleria Borghese (riprodotto presso Fr. Boncompagni-Ludovisi, Ambasciata dei Giapponesi lxiv). Nella Galleria Borghese è pure il ritratto ad olio di Pier Francesco Mola. Altri ritratti ad olio di Paolo V sono ne] magazzino della Pinacoteca Vaticana (riprodotto in L. Gualino, L'apoplessia di Paolo V, Genova, 1926, 8) e nella sacrestia di S. Carlo al Corso in Roma. Un buon ritratto di Paolo V, in grandezza superiore al naturale, fu visto da ine presso il principe Scipione Borghese (cfr. Moromi 0 232): esso è ascritto a torto al Caravaggio. Anche Matteo Marangoni (il Caravaggio, Firenze 1922, 52) nega l’attribuzione del ritratto al Caravaggio, mentre Lionello Venturi la mantiene; vedi L'Arte XIII (1910) 276-279 (qui è anche una riproduzione) e Michelangelo da Caravaggio Ia e 2a ediz. Il ritratto di P. F. Mola A. Venturi (// Museo e la Galleria Borghese, Roma 1893, 725), vorrebbe ascriverlo ad un « rozzo frescante »; a me sembra una copia mediocre del ritratto in possesso del principe Se. Borghese. Sopra i ritratti nelle medaglie e monete vedi Martinori 73 s. Cfr. anche 0. Vitalini, Alcune monete di Paolo V nuovamente acquistate da 8. E. il principe Borghese, Camerino 1883. Delle incisioni straordinariamente numerose riproducenti l’esteriore di Paolo V, menzioneremo quelle di Pietro de lode, F. van Hülsen (« Hulsius »), Giacomo ab Heyden, Raffaele Sadeler (Monaco 1605) e Crispino de Passe (1605, riprodotto in Philippson, Westeuropa I 467, e Winter, Gesch. des Dreißigjährigen Krieges 77). 2 Vedi la * Relazione di G. B. Thesis del 2 ottobre 1605, Archivio Gonzaga in Mantova, Mocenigo, Relazione 95 e F. Contarini, Relazione, 87. Un * Avviso del 21 maggio 1605 qualifica Paolo V come «sanissimo », da trent’anni sempre in buona salute, perciò « ai spera un pontificato lunghissimo ». Si discorre molto che il papa non stia bene, comunica un * Avviso del 10 ottobre 1607, ma in sostanza egli è sano (Biblioteca Vaticana). La conservazione di questa buona salute fino alla morte è attestata dall’autore del * Conclave per la morte di Paolo V nel Barb. 4676, p. 1, Biblioteca V a t i c a n a. La Raccolta Figdor in Vienna conserva la farmacia domestica di Paolo V, lavoro di Augusta.