Insistenze della Lega per aver soccorsi dal Papa. 593 Mentre Paolo Y era assalito dalle domande di aiuto di Ferdinando II, giungevano a Poma l’ll aprile 1620, colla stessa richiesta, gli inviati di Massimiliano e della Lega, il barone Giulio Cesare Crivelli e il decano capitolare di Augusta, Zaccaria von Furtenbach.1 Sebbene Paolo V scorgesse nella Lega uno strumento capitale per il mantenimento della religione cattolica in Germania,2 e, dopo che Massimiliano si era deciso per l’imperatore, riponesse grandi speranze nel duca di Baviera,3 il suo stato finanziario e il raddoppiamento, accordato appena allora, del sussidio mensile a Ferdinando II gli rendevano assai difficile l’accettazione di questa nuova preghiera. Egli cercò pertanto di guadagnar tempo, facendo dipendere la concessione del sussidio dall’apertura delle ostilità.4 Finalmente, poiché a Ferdinando II vennero assicurati assai grossi sussidi da parte del re di Spagna, gli inviati della Lega riuscirono ad ottenere dal papa un appoggio che superava d’assai quello promesso all’imperatore. Al Crivelli furono accordati per Massimiliano 100.000 scudi. Inoltre la Lega doveva ricevere altri 100.000 scudi dalla decima imposta alle dodici congregazioni monastiche, su cui la corte di Vienna aveva fatto assegnamento sicuro. Finalmente il papa autorizzò i prelati tedeschi, ad imporre decime su tutti i benefici, dal che si sperava di ricavare 1.500.000 fiorini. Secondo l’intenzione del pontefice, i grandi mezzi concessi alla Lega dovevano profittare anche all’imperatore; indirettamente ciò avvenne, perchè la Lega fece gli sforzi estremi per agire così a propria difesa, come in favore della causa di Ferdinando.5 Secondo questi la conferma dell’elezione di Ferdinando ebbe luogo il 4 maggio e la prestazione di obbedienza il 5 maggio 1.620. La Bolla della « Confìrmatio » è del 5 maggio 1620; vedi Bull. XII 467 s. Ivi 472 s., la concessione a Ferdinando, del 4 giugno 1620, dell’« Indultum nominandi ad beneficia primo vacatura (primariae preces) ». La * lettera di ringraziamento di Paolo V a Ferdinando II del 7 maggio 1620 in Epist. XY-XVI 67, Archivio segreto pontificio . 1 L’Istruzione degli inviati è del 20 febbraio 1620; vedi Wolf IV 353 e Hurter Vili 202. Cfr. Schxitzer 157; Biezler V 141. 2 Vedi Bentivoglio, Nunziatura III 256. 3 Cfr. sopra p. 590 n. 5. 4 Cfr. Wolf IV 355 s. circa il gran malumore che provò per questo Massimiliano. 5 Vedi oltre Hurter Vili 259, specialmente Schnitzer 157 s. e Jahrb. des Rist. Vereins /. Dillingen XXVIII 10. I.a Bolla per l’imposizione agli Ordini monastici è nel Bull. Casin. I 297 s. La Bolla per 1’« Impositio decimae in Germania prò religioni.« defensione ab omnibus eccles. uno tantum anno persolvendae », del 31 luglio 1620, nel Bull. XII 478 s. Nella dissertazione anonima * « Se dalla Sede Apoa debba mandarsi prelato et qual sia più a proposito per assistere nelli conventi, compositioni, accomodamenti et speditioni militari della sacra lega cattolica di Germania» (Cod. X, VI 30 p. 142 s. della Biblioteca Casanatense in Roma) viene raccomandato per Pastor, Storia dei Papi, XJI. 38