»4® canzoncino, un sonetto. Allora il bel paese che l'Apennin parte erasi tramutato in una generale selva d’Arcadia, ove ogni galantuomo era divenuto pastore e non aveva maggior faccenda che assordare del continuo le orecchie del popolo coi teneri nomi di Fille, d’Amarilli e di Clori. Due versi, un sonettino a tempo, ti facean largo tra la gente; ora non si fugge così dal contagio, come dinanzi ad uno di questi facili sonel-latori, e credo che non sia più brutta raccomandazione che il fregiarsi in tal modo del bel lauro di Apolline. In altri tempi la repubblica letteraria fioriva tranquilla all’ombra delle antiche sue leggi ereditate dai Greci e dai Latini; ora tutto è mutato, e la repubblica delle lettere è lacerata pur ella da intestine discordie, ed uno può essere a posta sua di parte classica, o di romantica. La moda del giorno non vuol che si leggano altri romanzi che gli storici, anzi altri libri, che i romanzi di simil natura. Gualtiero Scott togliendone forse il lontano pensiero al Barthélemy ed al Wieland ha dato vita a questo nuovo genere di componimenti; ma dove quelli sotto il velo d’una favola facile a discoprirsi nascosero le verità della storia, questi, seguendo il contrario cammino, volle invece acquistar fede alle sue finzioni, ponendole, quasi dissi all’ombra di gran nomi e di celebri avveni-