254 Paolo V. 1605-1621. Capitolo VI. (lai francescano Gregorio Petrocha. Nella lettera, che ora viene conservata fra i cimeli della Biblioteca vaticana nella sala Sistina, il principe giapponese prospettava la sua conversione al cristianesimo; frattanto egli chiedeva a Paolo Y, sino a che fossero rimossi gl’impedimenti esistenti, d’inviare Francescani, di nominare un arcivescovo e di promuovere la sua alleanza col « grande imperatore » di Spagna.1 Secondo il rapporto dell’inviato veneziano Simone Contarini, il Sotelo assicurò inoltre il papa, che Masamune avrebbe presto guadagnato « la corona suprema », e quindi non solo sarebbe divenuto per suo conto un cristiano della Chiesa romana, ma vi avrebbe condotto tutti gli altri.2 Anche in una supplica di Giapponesi cristiani consegnata allora al papa si diceva: noi attendiamo una prossima elevazione di Masumune all’impero.3 L’ambasciata giapponese rimase a Roma fino al 7 gennaio 1616. II papa aveva contraccambiato convenevolmente i suoi doni, non aveva risparmiato anche al di fuori di ciò le cortesie ed aveva sostenuto le spese del soggiorno.4 Ma contuttociò, secondochè rilevava esplicitamente l’ambasciatore veneziano, gl’inviati partirono insoddisfatti.5 La Santa Sede aveva meditato abbondantemente sulla condotta da tenere, e chiamato a consiglio in proposito anche la Congregazione dell’inquisizione.6 Per soddisfare il desiderio che il papa prendesse sotto la sua protezione Masamune 1 LI ricevimento non avvenne in un concistoro, ma, come rilevano espressa-mente gli * Acta consist., in una « congregatio semipiena»; cfr. Alaleone loc. cit. e Acta audientiae publicae a S. D. N. Paulo V. P. O. M. regis Voxu laponi legati8 Romae die III nov. 1615 in Palatio apost. apud S. Petrum exhi-bitae, Romae 1615. Ivi anche la lettera di Masamune a Paolo V, ristampata in Boncompagni—Ltjdovisi App. pag. 50 s., e in Dai Nippon Shiryo 257 s., ove nell’Appendice è anche il testo giapponese. 2 Vedi Berciiet loc. cit. Documenti u. LXIII e Mitsukuri 204. 3 II testo della supplica conservata nell’A rehivio segreto pontificio è stato comunicato per primo da Mitsukuri (210 s.); più recentemente anche in Dai Nippon Shiryo 276 ss. 4 Accanto alle stampe in Boncompagni-Lul>ovisi App. pag. 43 s., cfr. anche gli * appunti del Costaguti, Archivio Costaguti in Koma, e le comunicazioni dall’Archivio di Stato in Roma in Dai Nippon Shiryo 324 s. I doni di Paolo V portati da Hasekura - che si inscrisse anche nel libro della Confraternita dell’Anima (v. Sciimidlin, Anima 487) e fu fatto cittadino onorario di Roma (cfr. Boncompagni-Ludovisi App. pag. 44) -al principe Masamune, fra i quali erano una miniatura rappresentante l’As-sunzione di Maria, crocifissi, rosari e un ritratto del pontefice, si trovano ancora oggi ben conservati in possesso degli principi di Sondai; vedi I. Dahlmann nella Köln. Volkszeilung 1914, n. 646. Ivi è anche l’originale della nomina a cittadino onorario di Roma e un quadro: Hasekura nel costume di un patrizio romano prega rivolto a un Crocefisso. Riproduzione della lettera di cittadinanza onoraria in Dai Nippon Shiryo 298. 5 Beuchet loc. cit. Documenti n. XL VI. 0 Cfr. Dai Nippon Shiryo 305 ss.