Attacchi contro il metodo di de’ Nobili nel condurre la missione in Cina. 263 fondazione di stazioni anche nei regni circostanti, quando la sua attività venne paralizzata per un decennio intero. La via singolare da lui presa a percorrere significava la rottura col procedimento seguito dai missionari precedenti. Essa era anche non priva di pericoli. Si spiega così che dei Padri scrupolosi e schiavi di pregiudizi nazionali contestassero la liceità e l’utilità del nuovo metodo di lavoro.1 Scoppiò una viva lotta intorno agli « usi mala-barici », nella quale il de’ Nobili, misconosciuto dai propri confratelli e superiori e accusato di mescolare paganesimo e cristianesimo, dovette sostenere una prova diffìcilissima. Umilmente fiducioso nella Provvidenza divina, egli sostenne la diffìcile prova da religioso modello, non tentennando un momento nell’obbedienza. Il più duro per lui fu certamente che ai suoi avversari riuscisse, mediante le più grossolane alterazioni, di far nascere a Roma l’idea ch’egli avesse abiurato fede!2 Egli dovette solo agli arcivescovi di Goa e di Cranganor, i quali conoscevano il vero stato delle cose, se nel 1615 venne riconosciuta la insussistenza di quest’accusa. Paolo Y affidò la faccenda ai vescovi di Goa e di Cranganor e all’inquisizione di Goa. Ma perchè ora l’arcivescovato di Goa non era più tenuto da Alessio de Menezes, favorevole al de’ Nobili, ma dal geronimita Cristoforo da Sà a lui ostile, gli oppositori ottennero novamente il sopravvento. Calunnie odiose di un brahmano, che il de’ Nobili aveva escluso dalla Chiesa, indussero inoltre il suo provinciale a trasferirlo a Cranganor. Colà quest’uomo tanto provato compose una apologia esauriente.3 Questa pervenne cogli atti relativi a Roma, ove di nuovo tornò ad esser portata la controversia.4 Già prima a Goa un’assemblea, dapprincipio totalmente maldisposta verso il de’ Nobili, aveva finito per dichiararsi a suo favore.5 La decisione della questione studiata a fondo da parte della Santa Sede avvenne solo per opera del successore di Paolo Y. Essa fu sostanzialmente favorevole al de’ Nobili: ai Brahmani e agli altri nuovi convertiti venne consentito di portare le contestate insegne della loro casta e solo furono ordinate certe misure prudenziali per eliminare ogni superstizione pagana.® Paolo V ebbe inoltre ad occuparsi degli affari delle diocesi di Goa e Cocin, che formavano il centro della missione nell’india 1 L’arcivescovo Roz di Cranganor dice spesso in lettere a Roma, che l’ostilità contro il Nobili proveniva da vanità nazionale offesa (Dahmen, Un jésuite Brahmane 60). I Portoghesi non volevano esser trattati dal Nobili presso a poco come Paria (ivi). 8 Vedi Synopsis II 274. 3 Vedi Bertrand, II 151 s. Cfr. Mullbauer 191 s. 4 Cfr. Synopsis II 281. 5 Dahmen 66 ss. 6 Vedi Bull, de Propag. I 15. Cfr. Mullbauer 195 s.