264 Paolo V. 1605-1621. Capitolo YI orientale. Considerando l’estensione eccessiva, per le condizioni di allora, della diocesi di Cocin, il papa procedette nel 1606, su richiesta di Filippo III, a separarne una parte, per la quale egli eresse un vescovato speciale in Meliapur, il presunto luogo di sepoltura dell’apostolo 8. Tommaso.1 Dando ragione alle lagnanze dei cristiani di S. Tommaso, Paolo Y sottrasse alla sfera metropolitana di Goa, abolendo le decisioni di Clemente Vili, la diocesi di Angamala, e l’eresse in archidiocesi.2 Nel 1609 la sede vescovile fu trasferita a Cranganor. Poiché questo luogo aveva appartenuto alla diocesi di Cocin, il vescovo di là si oppose; il papa, invocato come arbitro, insistette tuttavia per l’effettuazione della decisione, che su mandato suo aveva preso Alessio de Menezes, uomo che godeva considerazione in tutta l’india.3 Ugualmente nell’interesse di una opera sistematica di missione, Paolo V separò nel 1612, in conformità delle proposte di Filippo III, i possessi portoghesi dell’Africa orientale dalla provincia di Goa e li riunì col vicariato di Mozambico in un distretto giurisdizionale a parte.4 Ai paesi di missione assegnati all’arcivescovato di Goa apparteneva anche l’impero del Gran Mogol. Quivi era successo nel 1605 al geniale Acbar suo figlio Gehanghir. Questo principe capriccioso si mostrò da principio poco ben disposto verso i Gesuiti, ma più tardi tornò loro favorevole ed anzi fece allevare da loro nella religione cristiana i tre figli di suo fratello da lui adottati. I giorni del loro battesimo solenne (1610), al quale i principi vennero cavalcando su elefanti bianchi, furono i più splendidi fra quelli vissuti dalla missione nell’impero del Gran Mogol.5 Contemporaneamente si convertì il viceré del Cambogia.6 Nel 1616 Gehanghir, alla foggia dei despoti asiatici, cambiò novamente idea. Ne venne alla missione una situazione così difficile, che i Gesuiti pensarono di abbandonarla. Questo, però, fu impedito da un comando del loro accorto Generale. Così nel 1621 essi poterono fondare un collegio in Agra e una sede in Patna.7 Paolo V cercò fin dal principio del suo pontificato di consolidare le relazioni allacciate sotto Clemente Vili collo Sciah di Persia, Abbas il grande. Egli sperava in tal modo di promuovere così la 1 Vedi Bull. Patron. Portug. II, Olisipone 1870, 4. Cfr. Jann 130 s. 2 Vedi Bull. XI 558 s.; Bull. Patron. Poiiug. II 8 s. 3 Cfr. Bull. Patron. Portug. II 10 s.; Synopsis II 275; Jann 172 s. Un * Breve di lode ad A. de Menezes, in data 1612 Non. Jan., nelle Epist. VII, Archivio segreto pontificio. 4 Bull. XII 20 s.; Bull. Patron. Portug. II 19 s.; Jann 117. 5 Vedi Iarriccs, Thesaurus rer. Indicar., Coloniae Agripp. 1615, 147 s.; Iuvencius V 2, 466 s. 6 Vedi * Kelatione delle provincie orientali (composta circa il 1610 da sn Gesuita) nelì’Ottob. 2416, p. 911 s., Biblioteca Vaticana. 7 Vedi Cordara VI 59 ss., 257, 315; Mùllbauer 282 s.