Le Carmelitane in Francia. 367 chiostro in Parigi, esse possedevano già case a Pontoise, Dijon, Amiens, Tours, Bouen, Bordeaux e Chàlons sur Marne. Nel 1614 esse si stabilirono anche a Besanzone. Nel 1620 il numero dei loro conventi era salito a 34. Le religiose spagnuole, che avevano introdotto la riforma, morirono o tornarono in patria, cosicché il nuovo ramo prese carattere interamente francese. Ne divennero membri persone delle più diverse classi. Accanto alla domestica di madama Acarie e a figlie della borghesia si vedeva una marchesa di Bréauté e le figlie del maresciallo Carlo de Cossé, duca di Brissac, quegli che un tempo aveva aperto le porte di Parigi ad Enrico IV. Finora i conventi femminili erano stati abbassati al livello di istituti di ricovero per fanciulle sprovvedute di beni di fortuna; ora vi si presentarono soltanto quelle che aspiravano ad una più alta perfezione. Nulla è più caratteristico per lo zelo religioso di questo periodo del fatto, che precisamente il più rigoroso di tutti gli Ordini femminili fu quello più ricercato.1 Nel 1616 la duchessa di Longueville fondò un secondo convento di Carmelitane a Parigi, a cui se ne aggiunse ancora un terzo.2 La prima priora francese fu Maddalena de Fontaine-Marans, la quale sotto il nome di Maria Maddalena di 8. Giuseppe esercitò una influenza potente.3 Paolo Y nominò nel 1614 a visitatore stabile di tutte le Carmelitane francesi il Bérulle. Questa posizione ebbe per effetto qualche contrarietà, perchè alcuni conventi pretendevano di essere diretti dai Carmelitani Scalzi Riformati.4 Questi ultimi, appoggiati da Paolo Y,5 erano venuti nel 1611 a Parigi, ove, due anni dopo, Maria dei Medici pose la prima pietra della loro chiesa.6 1 Vedi Houssate, M. de Bémlle et les Carmélites en France 493 ss.; De Meaux, Luttes 353 s. Sul convento di Amiens vedi Ch. Salmon, L'Établissement des Carmélites à Amiens 1606-1608, Amiens 1881, e Études LXIX 413 s. Il Bremond (Ilist litt. du sentiment religieux en France II 263 s.) attribuisce la parte principale nella diffusione delle Carmelitane riformate in Francia a Giovanni de Quintandoine de Brétigny, secondo che vanta la sua iscrizione sepolcrale in Bouen (f 1634); Giovanni fu il primo a tradurre in francese gli scritti di santa Teresa. 2 Vedi Prunel, Renaissance catholique 77. 3 Cfr. Eriau, Essai sur la vie et les lettres inédites de la ven. Madeleine de St.-Joseph 1578-1637, Parigi 1921. 4 Cfr. Gotjjet II 16.3 s. In origine Paolo V aveva conferito al nunzio in carica il potere di nominare ogni tre anni un prete secolare per la visitazione delle Carmelitane francesi; vedi la Costituzione del 9 settembre 1606 nel Bull. XI 352 s.; Houssate, loc. cit. 547 ss. 5 Cfr. i * Brevi ad Enrico IV e al card. Joyeuse, del 20 aprile 1610, Epist. ^ 364, 365, Archivio segreto pontificio. Cfr. Félibien, Eist. de Paris IV 55; Goujet II 164. 6 Vedi Duplessy, Paris religieux, Parigi 1900, 338 s. Cfr. Pisani, La maison des Carmes à Paris, Parigi 1895. Sullo stabilimento dei Carmelitani Scalzi in Limoges nel 1618 cfr. Bull, de la Soc. Arch. du Limousin LVI (1917-18) 397 s. La riforma dei Carmelitani Calzati aveva, appoggiata da Clemente Vili,