478 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo IX. Inoltre presso gli Scozzesi l’affitto non viene pagato in danaro, ma dando una parte del raccolto. Padrone e fittavolo sono perciò legati reciprocamente in tutt’altro modo che in Inghilterra, ove il fitto deve esser pagato in denaro. Quindi il nobile inglese è incomparabilmente più ricco in danaro liquido del proprietario fondiario scozzese; ma riguardo alla potenza sui sottoposti, la nobiltà scozzese è superiore all’inglese, e non ha nessuna mancanza di granaglie, bestiame, carbone. L’autore di questo parere, evidentemente uno scozzese, consiglia pertanto di scegliere addirittura la Scozia piuttosto che l’Inghilterra come punto di partenza, se si vuol riconquistare l’impero insulare del ìford alla fede cattolica. C’è anche da considerare che in Inghilterra i porti sono tutti nelle mani delle truppe governative, che esercitano una stretta vigilanza su chi arriva; mentre in Scozia i porti sono in mano del nobile vicino.1 Paolo Y aveva avuti affidati come cardinale gli affari scozzesi. Perciò per la Scozia, dice egli nella risposta ad una lettera di auguri del collegio scozzese di Douai, egli conservava pur sempre una predilezione particolare;2 questa fu da lui dimostrata anche col raccomandare quel collegio all’arciduca Alberto.3 Del resto egli non si lasciò indurre nè da quel memoriale nè altrimenti ad intervenire in Scozia. Di una Bolla speciale contro la forma del giuramento di fedeltà che veniva colà richiesta, era già preparata la minuta,4 ma non venne pubblicata. 4. Anche dall’Irlanda Paolo Y ricevette subito dopo la sua ascensione al trono lamenti per un « colpo spaventoso e inaudito # contro i cattolici.5 Giacomo I, cioè, aveva anche colà fatto pubblicare, in data 4 luglio 1605, il comando che tutti dovessero recarsi ad assistere al culto anglicano, e che tutti i sacerdoti cat- 1 * Ex his colligitur necessario inchoandam religionis catholicae restitutio-nem opera Scotorum et non Anglorum, primum ob appulsus et locorum com-moditatem, secundo ob nobilium Scotorum autlioritatem et vires, tertium ob eatholicorum unanimem in coeundo audaciam et voluntatem, quarto ob commeatus opportunitatem et copiam, et denique ob ardentissima vota catho-licorum sospirantium ut esse possit auxilium se a persequentium iugo liberandi. Barb. 2696, Biblioteca Vaticana. 2 * Breve agli allievi del Collegio scozzese in Douai del 27 luglio 1605, Epist. I, Archivio segreto pontificio. 3 * 28 novembre 1609, ivi. 4 Opera del Bellarmino; vedi Le Bachelet. Auct. Bellarm. 530. 6 Giacomo White, vicario apostolico di Waterford, al Cardinal Baroni» in data 7 ottobre 1605, presso Bellesiieim, Irland II 272.