4S2 Paolo V. 1605-1621. Capitolo IX. nuova occasione a crudeltà ed estorsioni. Secondo che scrivevano a Roma gli ecclesiastici riuniti a Dublino nel 1607,1 per la scoperta di un Gesuita era assegnato un premio di 2000 fiorini, per quella di un prete secolare uno di 1000 fiorini. Se i servitori di un sacerdote cadevano nelle mani dei birri, essi venivano staffilati sino a che rivelassero il nascondiglio del loro padrone. Tutto il paese era perlustrato da soldati alla caccia di banditi e di preti, che potevano essere impiccati immediatamente secondo il diritto di guerra. Anche laici erano esposti a sentenze di morte arbitrarie e al saccheggio delle loro case. Languivano in carcere un vescovo, un vicario generale, religiosi, sacerdoti secolari e moltissimi laici di tutte le classi.2 Un’altra fatalità per i cattolici irlandesi divenne il fatto, che i due potenti conti Tyrone e Tyrconnel, possessori di estese proprietà fondiarie nel nord dell’isola, si vedessero costretti nel 1607 alla fuga dal suolo natale; la loro decisa protesta contro una serie d’illegalità e l’oppressione religiosa li avrebbe altrimenti condotti al carcere perpetuo. Pare che l’arcivescovo irlandese Lombari! di Armagh avesse fatto sperare da Roma ai due conti l’aiuto del papa per il ristabilimento della libertà religiosa. Ma a Bruxelles il nunzio Bentivoglio fece loro notare che un simile appoggio non era nel potere del papa, e più tardi il cardinale Borghese protestò che Paolo Y non aveva dato mai ad essi queste speranze. Ciononostante essi, secondo il consiglio dell’arciduca Alberto e dell’inviato spagnuolo, si recarono a Roma, ove Paolo V li ricevette con grandi onori, come già al loro arrivo sul continente erano stati accolti con grandissima solennità dai cattolici. L’aria di Roma, però, non fu favorevole ai due nordici: il Tyrconnel morì nella Città eterna già il 1608, e il Tyrone nel 1616. Il timore del governo, e la speranza dei cattolici, che i due conti ottenessero in Spagna un aiuto per il paese calpestato, ebbe per conseguenza, immediatamente dopo la loro fuga, un temporaneo allentamento della persecuzione ed un nuovo affluire di sacerdoti.3 Ma fu un danno d’importanza incalcolabile, che i cattolici dell’Irlanda settentrionale perdessero con i due fuorusciti i loro sostegni principali, e che i beni di essi venissero incamerati dalla Corona ed affittati a coloni inglesi. Da allora in poi solo chi avesse prestato il giuramento di supremazia venne ammesso come lavoratore su quegli estesi possessi o fu in grado di procacciarsi colà proprietà fondiarie, dalle quali, del resto, erano esclusi i 1 Bellesheim, Irland II 278 s. 2 Ibid. 279. Zimmermann loc. cit. 586 ss. 3 Bellesheim II 286. Cfr. sopra p. 449.