Paolo V e l’unione dei Ruteni. 607 in danaro di Elisabetta Gostowska-Sieniawska, una delle più grandi di tutta la città. La costruzione eretta verosimilmente secondo i piani di un Gesuita con le sue tribune sulle navate laterali, offriva posto per molte migliaia di persone.1 A Yilna i Gesuiti dapprima rimaneggiarono la chiesa di S. Giovanni di Jagellone e quindi le posero accanto un bel campanile. L’interno, un modello di ampia area del tardo gotico, rimase immutato. Accanto a questa chiesa universitaria sorse quale chiesa principale dei Gesuiti S. Casimiro, nel nuovo stile. Presto si elevarono in Yilna anche numerose altre chiese barocche, alle quali la città deve la sua pittoresca linea, ricordante Salisburgo e Wiirzburg. Numerose sorsero in tutta la Polonia le nuove chiese dei Bernardini, che nel 1580 avevano formato una Congregazione particolare.2 Tutte mostrano lo stile barocco, evocante sotto il grigio del Nord il cielo azzurro e il sole d’Italia. La premura, colla quale Paolo V vegliava sopra l’avvenire religioso della Polonia, si mostrò anche nei suoi sforzi per attuare l’unione dei Ruteni colla Chiesa cattolica avviata nel 1596 a Brest. Già il 29 maggio 1605 egli confermò i poteri concessi dal suo predecessore al metropolita di Kiev Ipazio Potsiej per la istituzione dei vescovi ruteni.3 Nella lettera di ringraziamento alle congratulazioni inviate dal Potsiej al nuovo papa per la sua ascensione al trono, questi stimolava il metropolita, riconoscendo caldamente lo zelo grande da lui mostrato fin qui, a difendere, consolidare e propagare l’Unione anche in futuro.4 La situazione del Potsiej era estremamente difficile: in Kiev dominavano i dissidenti, dimodoché il Potsiej dovette stabilirsi a Vilna; poiché coloro avevano usurpato i beni della sua chiesa metropolitana, egli mantenne la sua diocesi precedente di Vlodimir. Rendendosi conto di queste difficoltà, il papa pregò il 9 giugno 1606 il cancelliere di Lituania, Leone Sapieha, ad appoggiare energicamente anche, in seguito il metropolita.5 Il nuovo nunzio Simonetta ebbe l’ordine, nella sua Istruzione 6 del novembre 1606, di impegnarsi con tutto lo zelo per il mantenimento dell’Unione e di collaborare efficacemente alla rimozione degli ostacoli che ad essa si contrapponevano. 1 La chiesa è lunga 41 metri, larga 22 e alta 26; vedi I. Piotrowski, Lemberg 94. 2 II Voivoda di Cracovia Nicolò Lebrzydowski costruì negli anni 1603-1609 il convento bernardino di Kalwarya e la chiesa di Kalwarya, la quale è celebre come luogo di pellegrinaggio. 3 Vedi Bull. XI 194 s. 4 Breve del 13 dicembre 1605, in Theiner, Mon. Poi. Ili 288 ss. 6 Vedi ibid. 293. 8 Cfr. sopra p. 497 n. 1.