188 Paolo V. 1605-1621. Capitolo V. molto zelo.1 Dalla Francia l’inviato di Filippo III scrisse che non c’era da attender nulla di là, già per il fatto dalla contrarietà alla Spagna. Inoltre in Francia ritenersi, secondo i principi gallicani, che solo un Concilio generale possa decidere la questione: una sentenza papale non verrebbe accettata. Nelle scuole teologiche di là s’insegnava per verità l’immacolata Concezione, ma ove si contrastasse la libertà di disputare in proposito, c’era da temere che avrebbe prevalso l’opinione contraria per odio contro l’autorità del papa e contro gli Spagnuoli.2 È notevole che durante le trattative i Domenicani spagnuoli, su proposta del re, diressero a Roma una supplica 3 perchè il papa comandasse loro d’insegnare l’immacolata Concezione e celebrarla nel culto, come avveniva nelle altre Chiese. 3. L’indirizzo rigorosamente ecclesiastico di Paolo V trovò una espressione significativa nel suo grande zelo per la venerazione dei Santi. Non solo egli elevò di grado feste di Santi già esistenti, o le estese a tutta la Chiesa,4 ma aggiunse anche all’elenco degli 1 Ibid. 63 s. 2 In data 30 gennaio 1619, ibid. 64. 3 In data 24 giugno 1618, ibid. XII (1905) 324 s. 4 Cfr. Bull. XI 238 s., XII 428 s.; Novaes IX 106; Bzovius, Vita PauliV c. 16; Gavantus, Thesaur. ss. Bituum II. Aug. Vindel. 1763, 224; Bàumeii 500. La festa di S. Luigi venne prescritta da Paolo V per tutta la Francia; vedi Goujet II 207 s. L’affermazione fatta più volte (Reusch II 788), che Paolo V abbia canonizzato Gregorio VII, non è esatta, perchè l’arcivescovo di Salerno, Giov. Beltramini, ottenne da Paolo V ini Breve del 28 luglio 1609, col quale veniva prescritto solo per Salerno il culto di questo papa « sub ritu duplici »; vedi Acta SS. Maii, VI 103. La venerazione di Gregorio VII risaliva a Salerno fino al Medioevo; nel Martirologio romano del 1584 compare il suo nome. La venerazione del grande pontefice prese un nuovo slancio quando fu aperto il suo sepolcro sotto Gregorio XIII. Gli Acta SS. loc. cit. dicono che ciò avvenne nel 1577. A questa data però contraddice non solo l’iscrizione ancora conservata nel duomo di Salerno, ma anche il * Protocollo sull’apertura del sepolcro. Lo riportiamo qui, essendo di grande interesse. Esso dice: * « In nome di Dio e così sia. Per mezzo di questo testimoniale istrumento sia a tutti noto che l’anno dalla Natività del Signore millesimo quingentésimo settua-gesimo ottavo, e nel giorno di lunedì, trigesimo del mese di giugno, sesta Indizione, entro la chiesa metropolitana di Salerno, ed essendo pontefice Massimo Gregorio per divina provvidenza Papa decimoterzo, nell’anno suo settimo, e scoccata l’ora sedicesima, verificati i testimoni da me infrascritto notaio, presente l’illustrissimo e Reverendissimo Signore Marco Antonio Marsilio Colonna per grazia di Dio e della Sede Apostolica arcivescovo Salernitano e Regio Consigliere: Acciò per cura deH’Illustrissimo Signore la memoria ed il sepolcro della felice ricordanza di Gregorio Papa VII, che, defunto in Salerno, rimaneva seppellito al coro sinistro della superiore basilica, presso alla cappella