Opera dei Gesuiti per la restaurazione cattolica della Polonia. 503 missioni nei territori intorno, prossimi e lontani. Essi penetrarono nei Carpazi e in Ucraina ed estesero la loro attività anche al di là dei confini polacchi in Slesia ed in Ungheria.1 Nel 1615, anzi, fu ventilata la fondazione di un collegio in Kiev.2 Per talune pro-vincie, specie la Livonia e la Eussia Bianca, ove era sensibile la mancanza di sacerdoti, queste missioni furono di pregio incalcolabile.3 I successi dei Gesuiti nella loro attività pastorale non furono meno grandi che sul terreno dell’insegnamento. Giovanni Argenti, che visitò le provineie dell’Ordine polacca e lituana, potè, in uno scritto diretto nel 1615 a Sigismondo III, constatare che dappertutto era avvenuta una trasformazione religiosa fondamentale.4 Insieme col fatto dei numerosi eterodossi ricondotti alla Chiesa, ¡’Argenti rileva sopratutto il ravvivamento dello spirito ecclesiastico nei cattolici, che si mostrava nella assiduità ai Sacramenti. Questo era un effetto dello zelante esercizio della predicazione da parte dei Gesuiti, che annunciavano la parola divina non solo in polacco, ma, dov’era necessario, anche in tedesco e in ruteno.5 I Padri rivolgevano anche grandissima cura alla catechesi ed alla spiegazione dei fondamenti iniziali della fede. Cogli altri Ordini gareggiavano i Gesuiti nella loro cura di poveri e di malati; nelle epidemie essi mostravano uno spirito di sacrifìcio, che imponeva rispetto anche ai loro avversari.6 Nemici non mancavano alla Compagnia di Gesù, neppure in Polonia. Già nel 1606 si era visto come essi procedessero arditamente. Era le numerose richieste avanzate dai partigiani del Rokosz a Sigismondo III, v’era anche quella che i Gesuiti, - accusati di immischiarsi in affari civili e politici, di aspirare alla signoria assoluta, di biasimare le tendenze liberali e di aizzare i soggetti all’insurrezione, - fossero allontanati immediatamente dalla corte del Re, che i membri non polacchi dell’ Ordine fossero espulsi e gli stabilimenti di Cracovia, Varsavia, Sandomir, Leopoli, Thorn, Danzica, Polock, Riga e Dorpat soppressi.7 Intervenne come avvocato del suo Ordine così seriamente minacciato e malignamente calunniato nientemeno che il predicatore di Corte di Sigismondo III, Pietro Skarga. Ai molti meriti che quest’uomo insigne si era guadagnato verso la Chiesa e verso la 1 Cfr. Litt. ann. 1605 p. 884 s., 886 s., 891 s., 1611 p. 635 s., 1613-14 p. 459 s.; Wielewicki loc. cit. X 83 s., XIV 87. 106. 189, 203. 2 Vedi Argenti 31. 3 Cfr. Litt. ann. 1613-14, p. 461; Argenti 28. 4 Argenti 37. 5 Cfr. Litt. ann. 1607 p. 472, 1608, p. 705. 6 Cfr. ivi 1605, p. 899 s., 1606, p. 779, 1607, p. 413 s.; Wielewicki XIV 112, 153. 7 Vedi Wielewicki X 197.