'97 come nella festa di s. Vito quello di Iacopo Qui-rini alla rinunzia di Ferrara, e l’altro nell’opinione contraria, i discorsi prò e contra 1’ impresa della guerra contro agli Scaligeri, e infine tutte le osservazioni^ come puossi conoscere ad ogni aprire del libro. Noi pertanto non temiamo d’affermare che se la Michiel avesse trattato di proposito la storia veneta ci avrebbe data un’opera perfetta. La taccia principale che muovono contro chi ha scritto delle venete cose, ella è quella di non a-ver posto nel vero suo lume lo spirito del governo, l’indole e il costume della nazione, ed ella invero a questi due punti di vista atteggia i suoi fatti e le sue osservazioni. Non possiamo perciò che fare alti augurii di questa bell’ opera, e lunga imprometterne ed illustre la fama all’Autrice. Nè questo appunto verrà meno ad acquistar fede alla nostra critica, che non abbiamo scorto per entro all’opera nè notato difetto; se non che a questo fine noi non leggiamo nei libri; non andiamo in traccia di colpe, che o non sono o non paiono, e ci acquetiamo all’antico detto d’O-razio. E di vero, chi sarà quell’anima fredda, e agghiacciata, che in un sereno mattino, quando ■ I sole in tutta la gloria della sua luce sull’oriz-zoute si leva, quando tutta d’intorno la faccia