Il cesaropapismo spagnuolo. 227 statali.1 Ciò è mostrato chiaramente dalle disposizioni di Filippo III in data 3 maggio 1605 e 10 dicembre 1607, le quali escludevano ogni azione del nunzio di Madrid dagli affari americani.2 Se Paolo Y in questo punto si adattò all’inevitabile,3 altrove invece egli non mancò di far resistenza. Nel novembre 1605 egli si dichiarava assai malcontento per la stridente violazione dei diritti ecclesiastici che veniva compiuta in Spagna col cosidetto Recurso de fuerza (Appel camme d'abus).* Già nel giugno dello stesso anno egli aveva dovuto scomunicare un funzionario spagnuolo a Napoli.6 Nel regno di Napoli e Sicilia, dove si trattava di tener sottomessa con ogni mezzo la popolazione malcontenta, il sistema spagnuolo del cesaropapismo si mostrava nel modo più crudo. Esso culminava nelle pretese, che anche Paolo V non riconobbe, contenute nel privilegio della cosidetta Monarchia Sicula.6 Anche in N'apoli propriamente detta si temeva la formazione di un simile stato di cose, poiché ivi nobiltà, cittadini e prelati, quando si trattava di limitare i diritti della Santa Sede, si schieravano a lato del Governo, cosicché a poco a poco al.pontefice rimase unicamente l’offerta della chinea bianca nel giorno di S. Pietro.7 La posizione dei nunzi a Napoli 8 era pertanto spinosa in sommo grado; 1 Vedi le relazioni di Fr. Priuli (1608), Girol. Soranzo (1611) e P. Contarmi (1621) in Barozzi-Berchet, Spagna I 358 s., 471, 585. Cfr. anche A. Pellegrini, Relaz. ined. di ambasc. Lucchesi alla corte dì Madrid, Lucca 1903, 26, 36 s. Sui rapporti di Paolo V da cardinale colla Spagna vedi la presente opera, voi. XI 146, 201 s. 2 Vedi Solórzano, Politica indiana (ediz. del 1647), 722 s.; Leturia, Der Heilige Stuhl und das Patronat in Amerilca, nello Hist. Jahrb. XLYI 30. 3 Cfr. Leturia loc. cit. 52. 4 Vedi la * relazione di Frane. Maria Vialardo, data in Roma 1605 novembre 19, Archivio (ìonzaga in Mantova. Cfr. anche le relazioni degli inviati veneziani per l’obbedienza in Rarozzi -Berchet, Italia I 67. 5 Vedi Couzard, Une ambassade 392. Cfr. Studi e docum. Vili 20. Nelle Istruzioni per l’ambasciatore spagnuolo, il marchese di Avtona, composte al principio del papato di Paolo V, si inculca il pagamento regolare delle pensioni ai cardinali. Vi si insiste inoltre sulla necessità di tener sempre truppe «ella fortezza di Paliano, colle quali l’ambasciatore sia in grado di esercitare •n caso di bisogno una pressione sul pontefice. « E1 duque de Sermoneta tiene en el mismo lugar una fuerza de importancia que es tambien cerca de Roma ». Ci si potrà appoggiare anche a questa fortezza « a las puertas de la ciudad » (Roma). Cod. Ili 9 dell’A rchivio dell’ambasciata di Spagna 1 n Roma. 6 Vedi Girol. Soranzo in Barozzi-Berchet, Spagna I 452. Cfr. anche <’• Oliva, Le contese giurisdiz. della Chiesa Liparitana, wWArch. stor. messinese V e VI (1904-1905). 7 Cfr. Ranke, Osmanen4 223 s. 8 Giacomo Aldobrandini, che era nunzio dal 1592, chiese a Paolo V di esser richiamato (vedi Carte Strozz. I 2, 355 s.); al suo posto andò nel 1606 wiglielmo Bastoni, nel 1609 Valeriano Muti, nel 1611 Adeodato Gentile, e 1 opo la morte precoce di questo ancora nel medesimo anno Paolo Emilio Filo-