Conversione del conte palatino Volfango Guglielmo di Neuburg. 567 tolica segnava in altre parti dell’impero successi notevoli, che davano speranza di compenso per i grandi territori perduti.1 Uno splendido trionfo dell’antica Chiesa fu la professione di fede cattolica compiuta dal conte palatino Volfango Guglielmo von Neuburg, prima segretamente nel luglio 1613, pubblicamente nel maggio dell’anno seguente.2 Paolo V aveva favorito l’intenzione del Neuburg assicurandogli delle entrate ecclesiastiche;3 avvenuto il passaggio del conte alla Chiesa, egli espresse a Massimiliano I grazia e riconoscenza per la parte da lui avuta alla conversione, ed impartì la dispensa necessaria a cagione di parentela per il matrimonio del convertito con Maddalena, la sorella del duca di Baviera.4 Già nel gennaio 1614 il papa incaricava il nunzio di Colonia di trattare con Volfango Guglielmo per la restaurazione cattolica nel suo paese.5 E questi infatti, dopo la morte del padre avvenuta in agosto, esercitò il suo diritto di riforma prima lentamente, poi decisamente. Nel 1617 la confessione cattolica fu dichiarata religione del paese e furono congedati tutti i predicanti.6 Già alla fine del 1613 erano stati chiamati a Neuburg i primi Gesuiti; presto furono date ad essi la scuola di latino di là e la chiesa di corte.7 I Gesuiti, cui Paolo V affidò nel 1617 il monastero di Eschen-brunn occupato dai protestanti, compirono insieme con i Cappuccini, data la mancanza di ecclesiastici, il lavoro principale per il ristabilimento della religione cattolica anche nel resto del Palatinato di Neuburg. I mezzi adoperati furono quelli allora generalmente in uso: esortazione alla conversione, istruzione sufficiente e, come ultimo mezzo, espulsione di chi resistesse ostinatamente.8 La conversione del conte palatino Volfango Guglielmo 1 G. Botero calcolava nel 1611 il numero dei «catolici manifesti» in Germania a 7 milioni sopra una popolazione totale di 27 milioni, in Italia con le isole a 10, in Spagna ad 8 %, in Francia a 12 y2; vedi Gioda, Botero III 278. 2 Cfr. oltre la letteratura registrata in Janssen -Pastor V 710, anche •Sperl, Gesch. der Gegenreformation in den pfalz-sulzbachischen und hipoltsteini-schen Landen I, Rothenburg 1889, 9 s., e Riezlek V 96 s. La relazione inviata a Roma sulla conversione di Volfango Guglielmo è in Wolf III 497 s. 3 Vedi Kiewning, Nuntiaturberichte II 290. 4 Vedi Wolf III 535 s. 5 * Breve a Volfango Guglielmo del 31 gennaio 1614, in Epist. IX 233, Archivio segreto pontificio. Ivi 164 il* Breve del 13 dicembre 1613 sulla conversione. 6 Vedi Menzel VI 68 s.; Riezler V 101. Cfr. la relazione di Stato del vescovo di Augusta del 1617 in Merkles Archiv I (1848), 555 s. 7 Vedi Duhr II 1, 239 s. 8 VediLiPOWSKY, Gesch. der Landstände vonPfalz-Neuburg (1827); Duhr II 1,239; II 2, 336 s. Sulle difficoltà incontrate da Volfango Guglielmo per introdurre il cattolicismo in Neuburg, cfr. Schnitzer nello Jahresber. des Hist. Ver. Dillingen XXVIII 117 s.