La pace di Vienna e l’accordo con la Porta. 519 un accordo e olla Porta, concluso l’il novembre 1606 presso Ko-morn allo sbocco del fiume Zsitva nel Danubio. Anche Paolo Y aveva finito per consigliare un compromesso, essendo allora interamente impegnato nel conflitto con la potente Venezia.1 Per quanto riguarda i Turchi ebbe gran peso per la conclusione della pace il pericolo minacciante dalla parte della Persia, con il cui sovrano Paolo Y si era messo in rapporto nel 1605.2 Dato l’alto senso che l’imperatore aveva della sua dignità, egli dovette sentir doppiamente quello che c’era di umiliante nelle paci sfavorevoli con i ribelli ungheresi e con i Turchi. Egli non era punto disposto a rassegnarsi; ma per lungo tempo non si potè risolvere a decisioni ferme. Ma dall’estate 1607 egli violò apertamente la pace di Vienna e mostrò con altrettanta chiarezza l’intenzione di rinnovare la guerra contro i Turchi. I danari necessari per la lotta contro gl’infedeli, per la quale Paolo V, tornato a pensare alla guerra ai Turchi,3 era novamente disposto a contribuire,4 dovevano esser procurati dalla Dieta imperiale di Ratisbona. Con gran rincrescimento dei protestanti, Rodolfo II nominò a rappresentarlo in questa assemblea l’arciduca Ferdinando, rigido cattolico. Paolo V comunicò all’imperatore il 3 ottobre 1607, che l’arcivescovo di Capua, Antonio Caetani, successore del Fer-reri dal giugno nella nunziatura di Praga, era destinato ad intervenire alla Dieta quale rappresentante della Santa Sede.6 Al 1 Vedi Stieve V 810, 828. 2 Cfr.* « Relazione del negotiato fatto da un padre Carmelitano scalzo mandato da Paolo V al re di Persia l’a. 1605 per unire i principi cattolici contro il Turco » (in spagnuolo), Cod. 35 B. 9 pp. 96-101, Biblioteca Corsini in Roma. Cfr. sopra p. 264 s. 3 Appena fu assicurato il compromesso con Venezia, Paolo V riprese i suoi sforzi per combattere i Turchi: vedi le * relazioni dell’inviato mantovano da Roma in data 7 aprile, 19 maggio e 21 luglio 1607, Archivio Gonzaga in Mantova. 4 Vedi Stieve V 841. Sulle intraprese, appoggiate da Paolo V, della flotta di Ferdinando I di Toscana e delTOrdine di S. Stefano contro i Turchi vedi Le Bret Vili 467 s.; Reumokt, Toskana I 351 s.; Jorga III 393 s.: Uzielli, Cenni s. imprese scient, mariit. e coloniali di Ferdinando I, Firenze 1901 (pubbl. per nozze). Cfr. anche la * lettera ad « Aly Giampulat, princip. et protect. regni Syriae », in data 1607 febbraio 2, il quale viene lodato, perchè si opponeva alla tirannia turca e liberava le popolazioni di quella regione. Epist. Ili 375, Archivio segreto pontificio. 6 * Breve a Rodolfo II, in data 1607 « V non. Oct. » Epist. Ili 227, ivi. L’istruzione in data 20 ottobre 1607 per il Caetani è in Egloffstein 114 s. Sull’arrivo del Caetaui a Praga vedi Stieve V 841 n. 3. L’asserzione, che il papa dapprincipio fosse inclinato a mandare come legato alla Dieta imperiale il Cardinal Carlo Madruzzo (vedi * Instrucion del Marq. de Villena al de Ay-tona, in data 1606 novembre 9, Archivio dell’Ambasciata di Spagna in Romal 28), non è esatta. Nel * Breve a Filippo III del 22 settembre 1606, il papa dice, che invierà in Germania per affrettare l’elezione del