\ Ubaldini successore di M. Barberini nella nunziatura di Francia. 331 reggente e sul clero francese fu altrettanto rilevante quanto salutare. Per quel clie concerne la parte da lui tenuta nella politica interna del regno, c’ è solo da lamentare nell’interesse della Francia, ch’egli non abbia potuto intervenirvi più a fondo, a causa degli affari religiosi che assorbirono l’attività principale del nunzio.1 L’Ubaldini, giunto a Parigi alla fine dell’autunno 1607, entrò subito in stretti rapporti con coloro che godevano di un particolare prestigio presso Enrico IV. Essi erano specialmente il cancelliere Sillery, il segretario di stato Villeroy, il presidente Jeannin, il padre gesuita Coton, e il cardinale Du Perron.2 Ubaldini contribuì in maniera decisiva alla nomina, avvenuta nel 1608, del Coton a confessore del re e ad educatore del Delfino;3 fallirono invece così il suo tentativo d’introdurre l’inquisizione in Francia,4 come i suoi sforzi per effettuare l’accettazione dei decreti di riforma tridentini. Per il momento, egli dovette annunciare a Eoma il 19 agosto 1608, la cosa è impossibile.8 Potè invece riferire più volte che Enrico IV favoriva il passaggio di calvinisti alla Chiesa.6 Anche per altri rispetti il re continuò a prendere spesso, come già per il passato, misure a favore della restaurazione cattolica,7 ma evitò di seguire una politica propriamente cattolica, che avrebbe rivolto contro di lui le forze protestanti interne ed estere, da lui apprese a valutare precedentemente, quando gli avevano servito.8 15 e 16 Biblioteca vaticana, nella Biblioteca Corsini Cod. 512-517 (= 33 G. 14-19) por gli anni 1608-1615 (cfr. Laemmer Zwr Kirchengesch. 167 s.), e finalmente nella Biblioteca nazionale di Parigi (cfr. M ars and I 245 s.). Le * istruzioni del Borghese ad Ubaldini nell’A r c h i v i o segreto pontificio, Borghese I 928, 929, 931 e Francia 294, 295. Cfr. anche Barò. 5914-5915, Biblioteca Vaticana, e Cod. S. 6, 7 e 8 della Biblioteca Angelica in Roma (vedi Nar-ducci, Bibl. 501 b.; Laemmer loc. cit. 76 s.). Alcuni brani delle relazioni deU’Ubaldini vennero già pubblicati dal Siri (Memorie I s.); molti altri da Laemmer loc. cit. e Melet. (cfr. sotto p. 333); Ritter, Brieje und Akten II; Perrens, Mariages esp. e L’Eglise et. V État I—II; Prat, Coton; infine recentemente da liu/i'EBRAN'DT nelle Quellen u. Forsch. des prewss. Insiti. XV e XVI, e da Martin loc. cit. 352 ss. Sarebbe un’impresa meritoria la pubblicazione critica di tutte le relazioni, dando in forma di regesto quelle già stampate. 1 Giudizio del Martin (loc. cit. 352). 2 Cfr. Perrens, L'Eglise et V État I 283 s. 3 Vedi Prat III 2 s., 17 s. 4 Vedi la relazione di Ubaldini del 20 gennaio 1608, utilizzata dal Perrens I 299. 5 Vedi la relazione di Ubaldini del 19 agosto 1608, utilizzata ivi 299 s. 6 Cfr. Perrens I 301 s.; Prat II 566 s., 626 s. Cfr. S. de la Brière negli Etudes XCIX 57 s. 7 Cfr. Philippson nella Ilist. Zeitschr. XXXI 125 s. L’editto emesso nel dicembre 1606 da Enrico IV, perchè non venissero confiscate le regalie delle chiese esenti ab antico, fu reso vano dal parlamento; vedi Piiillipps, I)as Regalienrecht in Franlcreich, Halle 1873, 130 ss. 8 Vedi Cornelius nel Miinchner Hist. Jahrb. 1866, 85 s.