Memoriale circa lo stato della Diaspora tedesca. 409 estremamente oscura. Nelle diocesi di Münster e di Paderborna era per verità scongiurato il pericolo di una vittoria della rivoluzione religiosa; invece nei due altri vescovati di Westfalia, Osnabrück e Minden, regnava una provvisorietà pericolosa. Ad Osnabrück tutti i canonici della cattedrale, nonostante i vescovi protestanti, avevano ancora tenuto fede al cattolicismo. Questo conservava nella città una chiesa canonicale, un convento domenicano, due conventi femminili quasi estinti, un monastero di Benedettine sul Gertrudenberg, nella diocesi un’abbazia benedettina, una chiesa collegiale con il coro cattolico, ma la navata luterana, e cinque conventi femminili. A Minden nel 1607 vi erano ancora solo cinque canonici della cattedrale cattolici. Anche le due Collegiate della città possedevano ancora solo una minoranza cattolica. In fine, erano rimasti cattolici un convento di Benedettini ed uno di religiose in Minden stessa e due conventi di monache nella diocesi. Totalmente spenta era la fede cattolica nei territori di Brandeburgo e sassoni. Nei vescovati di Yerden, Halberstadt, Magdeburgo, Brema e Lubecca la riforma aveva pure trionfato completamente; solo qua e là s’incontrava un canonico di cattedrale cattolico e talune case religiose delle quali, specie le abitatrici di alcuni conventi femminili, tenevano fermo all’antica fede con una tenacia ammirevole. I conventi, qui come altrove,1 rimanevano il centro della vita cattolica.2 Per fornire ai loro abitatori le consolazioni della religione dava la sua opera un sacerdote allevato nel seminario di Braunsberg, Martino Stricker.3 Il nunzio di Colonia Antonio Albergati, successore dell’Amalteo, nominò nel 1609 quest’uomo, pieno di zelo per le anime, suo rappresentante nella Diaspora della Germania settentrionale,4 ove la diocesi di Hildesheim, assai rimpicciolita, e Eichsfeld riguadagnata alla fede cattolica dagli arcivescovi di Magonza, formavano come delle oasi. Da allora in poi lo Stricker considerò come missione di sua vita il soccorrere spiritual-mente i numerosi cattolici, sopratutto nei circondari della bassa Sassonia. L’Albergati fece visitare nel 1611 la Diaspora della Ger- 1 Nel territorio di Bramiseliweig si sosteneva il convento di S. Ludgero ad Helmstedt, il cui abbate Corrado di Werden, rigorosamente cattolico, ristabili dal 1601 in poi anche la disciplina claustrale interna; cfr. Woker, Gesch. der norddeutschen Franziskanermissionen 372 s. Pure nei territori Brunsvigiesi di confine si mantenevano ancora alcuni conventi; vedi Wokkr, Gesch. der kathol. Kirche in Hannover 12; Schmidlin, Anfänge der Diaspora, loc. cit. Nr. 4. 2 Cfr. Sixlern, Hamburgs Beziehungen zum Neukloster bei Buxtehude, nella Zeitschr. /. hamburgische Gesch. IX (1890) 80, ove sono notizie molto interessanti sulla situazione di tutti i conventi nel territorio di Amburgo. 3 Cfr. Pieper, Die Propaganda-Kongregation und die nordischen Missionen, Colonia 1886, 26 s. 4 V. Annue missionis Hamburgensis a 1589 ad 1781, Friburgi Brisg. 1867, 33 s., e Metzler, Die apostol. Vikariate des Nordens, Paderborna 1919, 10.