488 Paolo V. 1605-1621. Capitolo X. Frattanto il Eangoni aveva già inviato, con ima missione confidenziale, il suo segretario privato Luigi Pratissoli a Mosca, ove Demetrio era stato coronato solennemente come Zar il 31 luglio 1605. Nella lettera portata dal Pratissoli si ricordava a Demo-trio la sua promessa di riunire la Russia con la Chiesa. Conformi a ciò erano anche i regali inviati: una Bibbia latina, una croce ed una immagine della Madonna, come pure un rosario.1 La fiducia del Rangoni sembrò giustificata dalla accoglienza onorevole fatta a suo nepote, giunto a Mosca nell’ottobre 1605. Questo, munito di doni, lasciò il 22 dicembre la capitale russa.2 Già prima era stato spedito al nunzio un confidente dello Zar, Giovanni Buczyiiski. Egli doveva sollecitare due affari, che stavano molto a cuore a Demetrio: il riconoscimento del suo titolo imperiale da parte del re polacco, e la dispensa papale perchè Marina, figlia di Giorgio Mniszech, sposata allo Zar per procura il 22 novembre 1605 dal Cardinal Maciejowski, potesse alla sua incoranazione ricevere la Comunione dalle mani del Patriarca dissidente ed assistere al servizio divino ortodosso.3 Del resto Demetrio era entrato già allora in rapporto diplomatico diretto con il papa, che l’il settembre 1605 si era congratulato con lui per l’incoronazione e l’aveva eccitato ad attuare l’unione della Chiesa.4 Suo plenipotenziario fu uno dei due Gesuiti venuti a Mosca in compagnia del suo esercito, Andrea Lawicki. Il Padre, che aveva indossato il vestito di un ecclesiastico russo e si era fatti crescere capelli e barba, portò al papa due lettere dello Zar. Nella prima, del 30 novembre 1605, Demetrio svolgeva il piano di una crociata contro i Turchi da intraprendere insieme con l’imperatore ed il re di Polonia; nella seconda, del dicembre, si dava l’assicurazione che veniva concessa la protezione richiesta per i missionari carmelitani. La istruzione incaricava il Lawicki di sollecitare presso il papa, oltreché l’affare della guerra contro i Turchi, il riconoscimento del titolo imperiale a Demetrio da parte del re polacco e la nomina a cardinale del Rangoni.5 Marina diresse il 7 gennaio 1606 una lettera sottomessa al papa, in cui prometteva il suo aiuto per attuare l’Unione.6 Questa assicurazione, ma 1 Vedi Pierling, Rome et Démétrius 92 s, 162 s.; La Rtissie III 220 s. 2 Vedi Pierling, La Russie III 222. 3 Vedi Pierling, Rome et Démétrius 165 s., 217 s. 4 Vedi Turghenjev II n. XLIX. 5 L’istruzione per il Lawicki, in data 18 dicembre 1605, trovasi in Pierling, Rome et Démétrius 166 s. Cfr. inoltre, per la missione di questo, Turghen-jev II n. LXXVI; Wielewicki negli Script, rer. Pol. X 104, 111, 113. 121 s.. 140; Pierling, La Russie III 226 s. 6 L’originale della lettera in Borghese II 449, Archivio segreto pontificio; vedi Pierling, La Russie III 228.