Tentativi di render protestante Venezia. 147 Mornay, il « papa ugonotto », viveva tutto nel pensiero di riu-uire tutte le potenze calviniste in una lega universale, e di annientare, con una spedizione militare di questa lega universale, il papato in Eoma stessa. Cristiano di Anhalt lavorava in senso protestante alla rovina della casa di Asburgo; gli era già riuscito di unire, per l’effettuazione di questo piano, molti principi protestanti in una lega separata, la cosidetta Unione del 1608. Ora, una Venezia protestante, data la sua posizione - alle spalle degli Asburgo e col fronte verso Eoma - sarebbe stata, per Mornay come per Anhalt, una posizione importante ; ambedue furono incitati dal Diodati ad appurare la verità circa le inclinazioni pro-testantiche della città delle Lagune. Una lettera di lui ad Acha-tius di Dohna dette occasione all’Anhalt di mandare a Venezia nel 1608 Cristoforo di Dohna, a fine di sincerarsi circa la situazione religiosa di là, sopratutto mediante il Sarpi. Alla preghiera del Diodati di avere un ecclesiastico francese per compagno nel suo viaggio a Venezia, il Mornay aveva risposto dandogli invece il giovane nobile francese Davide Liques; questo instancabile combattente contro Eoma poteva infatti a Venezia agire per la realizzazione del suo grande piano sul re Giacomo attraverso Wotton, sulla Signoria attraverso il Sarpi. Uno scritto del Mornay1 incaricava il Liques di lavorare per una lega coll’Inghilterra e ¡'Olanda, in cui fosse entrata anche la Francia; scopo della lega doveva essere di spezzare la tirannia di Eoma, seppellire la superstizione e l’idolatria. In una lettera al Wotton il Mornay si mostrava pieno di liete speranze; la caduta di Babilonia annunciata dall’angelo nell’Apocalisse, scriveva, è imminente, e allora egli vrebbe dato con gioia, come il vecchio Simeone, addio alla vita.2 Il Dohna e il Liques conclusero a Venezia sotto l’aspetto politico tanto poco quanto prima il Diodati nel religioso; i rapporti, però, del Dohna e del Diodati ci danno una veduta importante dei piani ed intrighi dei Veneziani favorevoli al protestantesimo. J)el Sarpi il Diodati ebbe la più gran disillusione. Quando arrivò nella città delle Lagune, egli sperava ancora tutto dal famoso servita; dopoché gli ebbe parlato, le sue speranze erano dileguate, ftarpi in verità odiava fortemente, ma ciò che l’animava era l’odio glaciale della fredda natura di un dotto; gli mancava la passione profonda che fa il tribuno popolare e trascina le masse. All’esortazione del Diodati di scoprirsi e intraprendere la lotta contro Eoma, d Sarpi rispose soltanto colle lacr me; egli dichiarò di non poter mostrarsi innanzi a tutto il mondo come favorevole al protestantesimo; nella sua posizione di consigliere della Signoria, sotto la 1 Del 1° agosto 1608, in Mornay, Memoires X 236 s. a Rein 88 s.