Il Klesl e i suoi sentimenti cattolici. 549 governo. Perciò il potere fu nelle mani dei suoi consiglieri. Il più ragguardevole fra questi era Melchiorre Klesl.1 Nato nel 1553 a Vienna da un padrone fornaio protestante, ma tornato già da studente alla Chiesa cattolica, quest’uomo pieno d’ingegno era salito rapidamente grazie alla sua capacità, applicazione e condotta illibata, divenendo nel 1579 preposito del Capitolo nel Duomo di S. Stefano in Vienna e cancelliere dell’Uni-versità, nel 1581 vicario generale del vescovo di Passavia, per la parte di diocesi situata nell’Austria inferiore, nel 1588 vescovo di Wiener-Neustadt, nel 1590 direttore della commissione religiosa per l’Austria inferiore, nel 1598 vescovo di Vienna. In tutte queste posizioni egli aveva svolto un ’attività indefessa, difesa la libertà della Chiesa contro il Consiglio dei conventi e combattuto il protestantesimo così ardentemente, che lo si può designare addirittura come il direttore della restaurazione cattolica nell’Austria inferiore. Divenuto vescovo della piccola diocesi di Vienna, il Klesl entrò in più stretti rapporti coll’arciduca Mattia, luogotenente dell’Austria inferiore e dell’Ungheria, e si acquistò la sua fiducia illimitata. D’ora in poi egli s’ingerì sempre di più anche negli affari politici. Con qual rigore il Klesl propugnasse da principio gli scopi della restaurazione e riforma cattoliche, risulta dal suo parere formulato nel 1596 per il vescovo di Passavia, che respingeva assolutamente ogni temporeggiamento, arrendevolezza ed accomodamento.2 Nel 1604 egli propugnò in un memoriale, che l’arciduca Mattia inviò all’imperatore come proprio, l’annullamento dell’assicurazione data da Massimiliano II ai protestanti.3 Nel 1606 e nel 1608 egli esortò nel modo più pressante Mattia a non fare concessioni di sorta a coloro che avevano abbandonata la Chiesa.4 Quanto il Klesl mantenesse ancora nel 1609 un tal punto di vista, è mo- 1 La storia del Klesl è ancora da scrivere. La grande opera dello Hammer ha valore solo come raccolta di documenti, ma anche sotto questo rispetto non è punto completa. La monografia apprezzabilissima del Kerschbaumer manca di acutezza critica, e inoltre dopo la sua pubblicazione (1865), come dopo quella dell’articolo pregevolissimo del Ritter nell'Allg. Deutschen Biogr. XVI, è stato pubblicato sul Klesl nuovo materiale molto abbondante, specie nelle Lettere ed Atti editi dalla Commissione storica di Monaco. Moltissimo tuttavia giace ancora negli archivi austriaci e romani. In base ai primi occorrerebbe innanzi tutto esporre l’influenza del Klesl sull’amministrazione del territorio austriaco sotto Mattia; dai secondi il prof. Dengel farà nuove comunicazioni, riferentisi soprattutto al processo del Klesl. 2 Vedi Hammer Docum. 13.1. Cfr. Kerschbatjmer 79 s. 3 II Klesl accennava in proposito all’arciduca Ferdinando come ad « esempio vivente »; vedi Kheveniiuller VI 2781 s.; Huber IV 355 s. 4 Vedi i pareri in Hammer Docum. 186 e 240. Cfr. Hammer II 95; Stieve V 803 s., 907 s.