362 Paolo V. 1605-1621. Capitolo Vili. Cospeau, nominato nel 1607 ad Aire, il certosino Bruno Buade, dal 1624 vescovo di Conserans, e Simone di Marquemont, divenuto nel 1612 arcivescovo di Lione.1 Il poeta e membro della corte Giovanni Bertaut, che nel 1606 aveva avuto da Enrico IV il vescovato di Séez, prese sul serio il suo compito, e divenne un buon vescovo.2 Collo stesso spirito lavorò il suo successore Giacomo Suarez.3 L’ottimo vescovo di Narbona, Luigi di Yervins, tenne colà nel 1609 un concilio provinciale, i cui canoni fecero gran bene.4 Un’attività straordinariamente fruttuosa venne sviluppata a cominciare dal 1607 dall’appena ventiduenne Richelieu nel suo vescovato di LuQon, ch’egli visitò e le cui condizioni religiose furono da lui elevate notevolmente a mezzo di missioni, prediche e con la redazione di un catechismo eccellente.5 Come Francesco de la Rochefoucauld dal 1610 in poi a Senlis,6 anche i vescovi di Metz cardinale Carlo di Lorena e cardinale Givry svolsero una zelante attività riformatrice presso il clero e gli Ordini;7 il Givry ebbe in ciò la fervida assistenza di Paolo V.8 Il domenicano Nicola Coeffeteau, rinomato per la sua attività letteraria, divenne nel 1617 vescovo di Marsiglia.9 Vescovi eccellenti furono anche Enrico e Raimondo de la Marthonie a Limoges.10 1 Cfr. De Meaux, Luttes 377 s., 379 e Réforme II 92, 93. 2 Cfr. la monografia esauriente di G-. Grente, Jean Bertaut, Parigi 1903, 69ss. 3 Vedi Gallia christ. XI. 4 Cfr. Picot I 102. 5 Cfr. Perraud, Le card. Richelieu, évêque, théologien (1882); Lacroix, Richelieu à Luçon, sa jeunesse, son épiscopat, Parigi 1890; De Meaux, Réforme II 80 s.; Hanotaux, Rist. du card. Richelieu I2 (1896) 94 s., 106 s. Nella Rev. du Bas-Poitou IV (1892) 333 s., il Lacroix cerca di provare che il Richelieu ingannò papa Paolo V, presentandogli quando era nel suo 21° anno, il certificato di battesimo di un suo fratello maggiore di due anni, a fin di ottenere la dispensa d’età per la consacrazione sacerdotale e vescovile. 6 Vedi P. Roverius, De vita F. de la Rochefoucauld, Parigi 1645; Cak-della VI 137; Reo. d. quest, hist. XXIII (1878) 114 s.; G. de La Rochefoucauld, Le card. Fr. de La Rochefoucauld 127 s., 144 s., 187 s., 191 s. 7 Vedi Meurisse, Hist, des évêques de Meta, Metz 1634, 640 s.; Schmid-lin, 436. Cfr. neil’Appendice n. 2 la * descrizione del pessimo stato della diocesi di Metz inviata nel 1609 dal Givry a Roma. Biblioteca civica di Metz, loc. cit. 8 Cfr. i * Brevi concernenti la riforma dei conventi in Metz, in data, 1608 novembre 28 e 1610 giugno 5, nel Cod. 219 pagg. 376 e 404 della Biblioteca civica di Metz. Ivi pure un * Motuproprio del 1608 ottobre 21, che autorizza il card. Givry, il quale era anche coadiutore di Langres, a visitare tutti i conventi di questa diocesi. Cfr. adesso J. B. Kaiser, Urkunden zur Gesch. des Zisterzienserordens im Anfang des 17 Jahrh., nella Zisterzienser-Chronik XXIX (1917). Qui è pubblicato a pag. 216 s., il Breve di Paolo ^ in data 2 marzo 1606 sulla nomina del cardinal Givry a protettore dell’Ordine cisterciense. 9 Cfr. Ch. Urbain, Nicolas Coeffeteau, Parigi 1894. 10 Sulla loro attività cfr. Aulagne, La réforme catholique du XVII siècle dans la diocèse de Limoges, Parigi 1906.