396 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo Vili. versa, Bruges, Bruxelles, Namur, Gand e Malines, suscitano anche oggi ammirazione. Esse mostrano una ricchezza meravigliosa nell’addobbo particolarmente in altari di marmo, scanni del coro pulpiti e sopra tutto in quadri,1 perchè, come nel secolo xv, gli ingegni più eminenti si volsero alla pittura. La nuova potente vita ecclesiastica apportava agli artisti una quantità di commissioni: le ricche corporazioni, le moltiplicantesi confraternite spirituali, gli Ordini religiosi, i Gesuiti innanzi tutti, ma anche i Domenicani, Francescani, Agostiniani e Carmelitani, consideravano come un affare d’onore e un mezzo necessario per avvivare la devozione del popolo, il fornire alle case di Dio un adornamento ricco il più possibile. Tanto le antiche cattedrali, devastate dalla tempesta iconoclastica, quanto le chiese e cappelle straordinariamente numerose costruite di nuovo nello stile particolare del Barocco belga, furono arredate in guisa splendidissima.2 Il più grande e il più influente dei pittori che misero allora la propria capacità al servizio della Chiesa, Pietro Paolo Rubens, non fu affatto, per verità, un pittore esclusivamente religioso. Con una versatilità stupefacente, egli prese assai spesso i suoi soggetti anche dalla mitologia e dalla storia classica, foggiò composizioni allegorico-storiche, ritratti, scene di genere, quadri d’animali e paesaggi. Tuttavia il numero dei suoi quadri trattanti soggetti religiosi è straordinariamente grande. Il Bubens fu cattolico convinto e praticante. Ogni mattina egli assisteva alla Santa Messa prima di andare al lavoro; egli con duceva una vita privata incensurabile. Tuttavia, mosso da un realismo esagerato e da eccessiva arrendevolezza verso i desideri di taluni committenti, che desideravano rappresentazioni grossolanamente sensuali, egli non ha tenuto conto in molti suoi quadri di quelle leggi morali, che valgono anche per l’arte profana.3 Inoltre non si può con ogni ammirazione per ciò ch’egli ha realizzato, contestare, che un certo numero di suoi dipinti, il cui tema è preso dal mondo religioso, dà troppo poco rilievo al contenuto soprannaturale. Avendo dipinto tante volte la Madonna, pure non gli è mai riuscito di dar rilievo all’intimo significato religioso della Madre di Dio. Così pure molte delle sue figure di santi non rispondono alle esigenze che si è in 1 Cfr. Destrée et Müller de Ketelboetere, L’art Belge au xvii® siècle, Lovanio 1910; Briggs, BarockarchitéHur (1914), 196 s.; Rousseatt, La sculpture Belge au xvii et xvm siècles, Bruxelles 1913. 2 Cfr. sopra le costruzioni di chiese Briggs, loc. cit. 194 s.; P. Parent, L’architecture des Pays-Bas méridionaux au xvi-xvm siècles, Parigi 1926, 64 s., 82 s.; I. Braun, cfr. sopra p. 391; J. H. Platenga, L’architecture religieuse dans l'ancien duché de Brabant 1598-1713, La Haye 1926. 8 Su questo aspetto dell’arte del Rubens cfr. G. Vanzype, P. P. Bubens, Bruxelles 1926, 47 s., 50 s., 52 s.