S. Giovanni Calabita. - S. Camillo de Lellis. 201 Polonia.1 Le costituzioni di quest’Ordine, il più importante fra quelli maschili per la cura dei malati, stabilite nel Capitolo generale tenuto nella sede romana presso 8. Giovanni Calabita, ebbero nel 1617 l’approvazione papale.2 Nel 1605 quest’Ordine filantropico era entrato anche in Austria, grazie al principe Eusebio di'Liechtenstein; a Feldsberg fu eretto il primo ospedale dell’Ordine con un convento.3 Un fiore non meno nobile sbocciato sull’albero di vita della Chiesa nell’età della restaurazione cattolica fu la fondazione di Camillo de Lellis, il quale lavorò come pioniere sul campo della cura dei malati. Sisto V nel 1586 l’aveva approvata, Gregorio XIV cinque anni più tardi l’aveva elevata formalmente ad Ordine.4 Paolo V nel 1605 divise l’Ordine in cinque provincie: Eoma, Milano, Napoli, Bologna e Sicilia.5 Camillo de Lellis potè vedere ancora la sua comunità salita a 300 membri. Paolo V apprezzava assai il sant’uomo, e soddisfaceva volentieri ai suoi desideri.6 Ma le forze di quest’uomo instancabile erano esaurite. Il suo Ordine era cresciuto rapidamente e si era diffuso per tutta Italia: esso aveva sedi, oltre che a Roma, anche a Napoli, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Ferrara, Mantova, Messina, Palermo e in alcuni luoghi degli Abruzzi. Ciò aveva reso necessario molti e gravosi viaggi. Essi minarono la salute di < amillo, già per sè debole. Pertanto, con il consenso di Paolo V, egli depose il 2 ottobre 1607, nel palazzo del Cardinal protettore Ginnasio, la sua carica di superiore generale. Ma tuttavia egli non si concedette riposo. Nel 1609 visitò gli ospedali di Napoli, Milano e Genova, nel 1612 dimorò negli Abruzzi, ove nel suo luogo natale di Bucchianico prestò aiuto vigoroso alla popolazione bisognosa durante una carestia. Nel 1613 il generale lo prese con sè nella sua visita in Lombardia. Una malattia pericolosa sopravvenutagli a Genova costrinse Camillo a ritornare a Roma. Ivi, nella casa madre presso S. Maria Maddalena, egli moriva il 14 luglio 1614, nell’età di 64 anni. Paolo V gli aveva inviato per mezzo del suo segretario la benedizione apostolica e l’indulgenza plenaria. Il corpo di Camillo fu sepolto presso l’altar maggiore della chiesa della Maddalena. Una semplice croce di mattoni indicava ivi il luogo della sua sepoltura. Dopo la beatificazione fatta da Benedetto XIV, i resti venerandi furono collocati in una nuova cappella nel lato destro della chiesa.7 Il discepolo di Camillo, Sanzio Cicatelli, com- 1 Vedi Bull. XII 3 s., 379 s., 385 s. Cfr. Goxjjet II 174 s. 2 Vedi ibid. XII 385 s. 3 Cfr. Falke, Gesch. des jürst. Hauses Liechtenstein, Vienna 1868. 4 Cfr. la presente opera, vol. X 568. 5 Vedi Heimbucher II 266. 6 Cfr. Bull. XI 314. 7 Cfr. A. Amici, 8. Camillo e la chiesa d. Maddalena a Borna, Eoma 1913;