a3 dato licenza, e ne avrebbe perduto il pane; quell’uomo benefico s’intromise, il difese, il ritornò nel primo suo luogo. Ciò basta perchè quella donna lo consideri come il suo nume tutelare, quell’aspetto le vale una consolazione., ned ella stima che ne scapiti già l’alterezza dell'’ a-nimo a manifestare la sua gratitudine. E d’altra parte quale non sarà il purissimo soddisfacimento di quell’uomo, il quale al suo apparire mira d’intorno la consolazione in fronte alla gente; quasi il sole che dove si volge seco mena la luce c la vita I E la ragione, per cui i piccoli sentono più la forza della gratitudine, mi par di trovarla in quanto sono per dire: cioè, che gli uomini, che sono naturalmenteavvezzi a considerarsi disotto agli altri oltre il piacere dell’ ottenuto servigio, quando e’son favoriti, gustano anche l’altra non minore soddisfazione di credersi pur da qualche cosa, se avvien che trovino in altrui condiscendenza; di che si tengono dal loro benefattore o-norati: laddove tutto al contrario suol accadere nei grandi, e da ciò appunto ha principalmente origine la ingratitudine. Con la qual ragione mi piace di spiegare altresì quel fedelissimo amore e quell inaltcrabileattaccamentodegii antichi compari di\ enezia dei quali ha quel soave suo ragionamento laMichielnel terzo tomo delle sueFeste.