8 Leone XI. 1605. Capitolo I. Clemente Vili però esigeva in contraccambio dai Francesi, che essi rinnnziassero alla candidatura di Bernerio e di Montelparo. Ma quest’accordo appena pattuito minacciò di sciogliersi subito, poiché gli Spagnuoli sparsero la voce che i Francesi fossero decisi di escludere non solo Blandrata ma anche Zacchia, il segreto candidato principale di Aldobrandini. Perciò si giunse a serie discussioni tra Aldobrandini e Joyeuse, ma in ultimo si accordarono col patto, che i Francesi accetterebbero Blandrata e Zacchia e Aldobrandini appoggierebbe il cardinale Medici.1 Non solo la divisione dei cardinali fece supporre un lungo conclave, ma pure il gran numero dei papabili. Una relazione contemporanea non fa meno di 21 nomi: Galli, Medici, Valiero, Bernerio, Sauli, Pallotta, Pierbenedetti, Montelparo, Piatti, Tarugi, Blandrata, Baronio, Bianchetti, Mantica, Arigoni, Tosco, Zacchia, Olivier, Ginnasio, Pamfili e Pinelli.2 Di tutti i menzionati non si dovette fare nel Conclave alcuna seria discussione ad eccezione del Baronio e del Medici, i quali, ambedue protetti dalla Francia, non erano affatto desiderati dagli Spagnuoli. Medici apparteneva già agli esclusi del 1601. Ma l’antica avversione degli Spagnuoli verso Baronio si acutizzò sino ad un vero odio, da quando egli aveva sottoposto ad una severa critica nel-l’undecimo volume della sua grande opera storica gli « Annali ecclesiastici »,3 apparso nel 1605, il preteso privilegio dei legati di Urbano II, sul quale il Governo spagnuolo basava le sue enormi pretese in materia ecclesiastica, raccolte nella così detta M o -narchia Sicula. Per svalutare le ragioni importanti colle 1 Vedi l’esposizione di Couzard (Ambassade 350 s.), basata su relazioni francesi e la * Relazione d’un agente mantovano del marzo 1605, A r -chivio Gonzaga in Mantova. 2 Vedi ambedue le * Relazioni nel Cod. C. 20 dell’ Archivio Bon- compagni in Roma (la prima porta il titolo: « Discorso nella sede vacante di P. Clemente Vili »; la seconda senza titolo, comincia colle parole: « Quattro sono le fattioni »). Cfr. anche 1’ * Avviso del 2 marzo 1605, Biblio- teca Vaticana. Nel 1602 il numero dei papabili non era che di 12; v. Ratti loc. cit. 50. L’autore del * Discorso al card. Aldobrandini, citato sopra p. 5, n. 6 dice intorno ai papabili : « Li sogetti dunque al mio parere sono otto: Como, Fiorenza, Verona, Sauli, Montelparo, Pallotta, Tosco e Bianchetti, se bene Francesi vorrano Serafino (Olivier), quale già era stato publi-cato Papa, ma scoperta la trama dell’ambasciatore di Spagna è stato troncata questa prattica » (Cod. 6750, p. 211 s. della Biblioteca di Stato in Vienna. Pietro Caimo (Lettere inedite, Venezia 1863, pubblicazione di nozze) menziona in una lettera al suo fratello Eusebio del 19 marzo 1605 (p. 8) solo Baronio, Olivier e Medici come papabili. 8 Baronio, Annales eccl. XI an. 1097, n. 18 s. In materia v. Sentis, Monarchia Sicula 25 s., 33 s., 37 s., 53 s.; E. Caspar, Die Legatengewalt der normannisch, sizilischen Herrscher im 12. Jahrhundert, in Quellen und Forsch, aus ital. Archiven und Bibi. VII (1904), p. 189 s.