636 Paolo V. 1605-1621. Capitolo XII. La Cappella Paolina, simile per forma e grandezza a quella Sistina in Yaticano, è giustamente famosa,1 specie per il suo soffitto a stucchi dorati, eseguito, secondochè risulta dai conti, su disegno e sotto la direzione di Martino Ferabosco nel 1617-1618.2 L’opera magnifica, nella quale rappresentazioni religiose (in mezzo un angelo che tiene l’ostensorio) si alternano collo stemma di Paolo Y, mostra eccellentemente il passaggio dal Cinquecento al barocco puro. Negli angoli della volta sono figurate in rilievi di stucco dorato le costruzioni principali di Paolo Y.3 Il presbiterio era diviso dalla parte restante da otto colonne di Pietra Santa. Queste si elevavano sopra uno zoccolo di marmo bianco e portavano un cornicione, su cui stavano otto candelabri di metallo dorato. Per i cantori fu eretta una tribuna speciale.4 Nella festa della Conversione di san Paolo, il 25 gennaio 1617, il papa consacrò personalmente il nuovo tempio della Madre di Dio, da lui così profondamente venerata.5 Mentre i papi precedenti solevano datare le Bolle ed i Brevi emanati dal Quirinale col nome di questo colle o anche coll’indicazione « presso S. Marco », Paolo V cominciò dal 1614 a datarle « presso S. Maria Maggiore ».* Ciascuna delle tre grandi basiliche patriarcali aveva ora un palazzo ad essa spettante. Poiché la Cappella Paolina era destinata solo per le solennità principali, Paolo V fece fare nella parte occidentale del palazzo, verso il giardino, una seconda magnifica cappella, di assai più piccole dimensioni, ma messa altrettanto riccamente. Questa Cappella dell’Annunziata, eretta nel 1610,7 forma una croce greca, sormontata da una cupola. L’artista più celebrato di quell’età, Guido Reni, ebbe l’incarico di decorare l’edificio sacro. Egli aveva già dipinto per il papa la « Discesa dello Spirito Santo », la « Trasfigurazione » e 1’« Ascensione di Cristo », e per il cardinale Scipione Borghese tre scene della vita di Sansone.8 Ad esse egli aggiunse del soffitto, dopo l’occupazione del Quirinale da parte del governo italiano, è stata sostituita ed anche il fregio trasformato colle armi delle città italiane. 1 Vedi Totti 276. 2 Vedi MuSoz, M. Ferabosco nella Vita d'arte IV (1909) 93 ss., 97, con ottime illustrazioni. Cfr. anche Ricci, Tiaukunst 61, 62; Magni, Il barocco II 67; G. Beltbami in L'Arte 1926, 28 s. La Cappella Paolina, devastata dapprima dai Francesi nel 1798, servì fino al 1923 come ripostiglio di Palazzo, oggi è la solenne cappella reale. 3 Vedi MuSoz loc. cit. 97. 4 Vedi Moroni VIII 139. 5 Vedi Alaleone in Orbaan 15. Le iscrizioni, in Forcella XIII 160 s., indicano l’anno 1616. 6 Vedi Moroni L 234. 7 Vedi l’iscrizione in Forcella XIII 158. 8 Vedi Passeri 69 ss. Cfr. Bertolotti, Art. Bologn. 140.