CAPITOLO V. Attività riformatrice di Paolo Y nell’interno della Chiesa. Interruzione delle controversie tomistico-molinistiche. Canonizzazioni. Sono promossi gli Ordini religiosi. Galilei e l’inquisizione romana. Nomine di cardinali. 1. In conseguenza dello strepito fatto dalla lotta con Venezia, si è radicata l’opinione che questo conflitto sia stato l’avvenimento principale del pontificato di papa Borghese. In questa maniera di vedere troppo all’esterno, la svariata attività del papa rivolta alla vita interna della Chiesa venne sempre più trascurata. L’indagine imparziale, invece, riconosce che precisamente questa parte dell’attività di Paolo V è stata non meno estesa che ricca di successi.1 Un uomo di pietà così profonda e di zelo ardente delle anime, di volontà così forte e fermo di carattere come Paolo V non poteva lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà della situazione. In mezzo alle cure molteplici arrecategli dal peso del pontificato, egli confidava fermamente nell’aiuto di Colui, che lo aveva elevato senza suo concorso alla più alta dignità.2 Allo stesso modo con cui nelle sue cariche precedenti egli aveva tenuto fermo rigorosamente alle prescrizioni delle leggi, così adesso fu ancor più deciso ad adempiere coscienziosamente tutti i suoi doveri quale capo supremo della Chiesa. Nelle lettere di risposta agli auguri rivoltigli, egli 1 Vedi Reumont III 2, 607. 2 * « Nam cum experiamur cum hac suprema dignitate tantam sollici-tudinem ac tantas curas esse coniunctas, nisi hoc solatio consolaremur, nun-quam vid. nos prò sua misericordia deserturum esse eum, qui tantum misera-tione sua, non nostris meritis voluit, ut buie S. Sedi praesideremus, lugendum nobiscum potius quam gratulandum nobis existimaremus ». Breve all’arciv. di Praga Sbynek del 2 luglio 1605. Epist. I 41, Arni. 45, Archivio segreto pontificio. Cfr. ivi pag. 193 il * Breve a Caterina di Braganza: t Incidit hic noster pontifìcatus in saevissima tempora ».