14 Leone XI. 1605. Capitolo I. Sostenuto da du Perron, egli spiegò un’attività instancabile per questo intento, senza trovar però presso Aldobrandini l’appoggio su cui aveva contato. Anche Arigoni e Visconti si affaticarono invano intorno al nepote di Clemente Vili, poiché questi aveva tuttora in mente l’innalzamento di Zacchia.1 Quanto più evidente divenne che Baronio non raggiungerebbe la maggioranza di due terzi, tanto più alta doveva salire la stella del Mediceo. Gli Spagnuoli si opponevano bensì, ora come prima, alla sua candidatura, ma si poteva sperare di vincere questa opposizione, poiché alcuni dei cardinali più eminenti del partito spa-gnuolo, come Aquaviva, Farnese e l’amico di quest’ultimo, Sfon-drato,2 erano stretti a Medici da vincoli intimi. Baronio, privo d’ogni egoismo, si dichiarò durante tutto il conclave apertamente per Medici.3 Mentre Aldobrandini esitava tuttora a decidersi, Joveuse riuscì alla fine di marzo a guadagnare Montalto per Medici. Ciò era della massima importanza. Appunto in quell’istante Vi-glienna, l’ambasciatore del re cattolico, commise una delle sue solite sciocchezze. Egli apparve nella notte tra il 31 marzo ed il 1° aprile alla porta del conclave, nel quale regnava la più grande eccitazione e tensione. Egli comunicò ai cardinali che un gruppo di studenti inglesi da Padova, travestiti da pellegrini, intendeva depredare il tesoro del santuario di Loreto. Ma questa novità si sapeva già da tre settimane, e si erano già da lungo prese tutte le misure contro un simile attentato. Questa solenne comunicazione fatta ai cardinali doveva mettere in ridicolo gli Spagnuoli, e screditare la loro causa.4 Lo scrutinio del giorno seguente, 1° aprile, si svolse senza risultato: Baronio vi ebbe solo 28 voti, Medici 13.5 Dopo di che Joyeuse si decise di portare a conclusione la causa del suo candidato. Egli si recò da Aldobrandini e gli espose tutte le ragioni per l’elezione di Medici. Aldobrandini esitò ancora. Joyeuse non gli concesse che poco tempo a decidersi. Visconti, Borromeo e Bernerio non lasciarono intanto nulla di intentato, per persuadere il nepote ad accettare la candidatura di Medici, per il quale furono guadagnati anche alcuni partigiani di Àvila.6 Il cardinale Àvila, il quale non aveva ancora pubblicato ufficialmente l’esclusiva spagnuola,7 non rivolse a questi avvenimenti 1 Cfr. Couzard 357, 360. 2 Cfr. il * Discorso del 1618, Archivio Boncompagni in Roma. 3 Vedi la propria Relazione di Baronio presso Làmmer, Melet. 360. Cfr. Calenzio 676 ss. 4 Vedi Couzard 361, 362 s. 5 Conclavi I 340. 6 Cfr. Couzard 364. 7 Vedi Sagmuller, PapstwaMbullen 238 s. Cfr. Ruffini loc. cit.