Paolo V e le missioni dei Carmelitani in Persia. 265 guerra contro i Turchi come la missione cristiana in Persia.1 Questa era affidata alla congregazione italiana dei Carmelitani Scalzi.* Il padre Giovanni Taddeo di S. Eliseo, inviato già sotto Clemente Vili, si trovava in Polonia quando il papa morì. Paolo V gli comandò di proseguire il viaggio, ma trattenuto dalla guerra tra Polonia e Russia, il missionario potè giungere solo alla fine del 1607 ad Ispahan, ove eseguì gli incarichi del papa per lo Sciah e si adoperò per la prosperità della missione.8 Oltre i Carmelitani, anche membri di altri Ordini, Domenicani e Agostiniani, si recarono in quel campo di lavoro assai promettente. Lo Sciah scelse un agostiniano portoghese, Andrea Govean, e un nobile persiano come ambasciatori per felicitare il pontefice della sua elezione e trattare di affari ecclesiastici. L’ambasceria, trattenuta in Russia, giunse a Roma solo il 27 agosto del 1609. Essa fu ricevuta a Porta del Popolo dalla Guardia svizzera a suon di tamburo, e inviati papali condussero gli ospiti stranieri a palazzo Borghese. Essi furono ricevuti dal papa il 30 agosto in udienza pubblica. Al racconto dei successi persiani contro i Turchi e alla richiesta della benedizione papale Paolo Y rispose dichiarando ch’egli amava lo Sciah, e pregava Iddio d’illuminarlo. L’inviato persiano si recò poi a San Pietro, ove dopo una preghiera sul sepolcro del Principe degli apostoli, salì la cupola per vedere 1 Le Epistolae Pauli V contengono numerosi Brevi in proposito, così I 79: * Regi Persarum, in data 1605 luglio 20 (raccomandazione dei Carmelitani inviati da Clemente Vili; il pontefice loda lo Scià come « inimicis nostris communibus formidabilis »); I 240: * Regi Persarum, in data 1605 ottobre 8 («respondit ad litteras, quas Bastae Colibech oratori suo ad Clementem Vili dederat; ostendit se cupidum amicitiae et benevolentiae suae; dolet Bastam morte praeventum ad Urbem accedere non potuisse »; cfr. I 464 la stessa lettera ripetuta, colla data 1606 febbraio 24); III 224: * Regi Persarum, in data 1607 marzo 11 (" commendai Matt. Erasmum archiepiscopum Haxinaneusein in Armenia») IV 173: * Regi Persarum, ili data 1608 ottobre 16 (si rallegra delle sue buone disposizioni). Archivio segreto pontificio. Cfr. anche Meyer, Nuntiaturberichte 552. 2 Vedi Historia generalis fratr. discalceai. Ord. B. Yirg. Marine deMonie Carmelo congreg. S. Eliae I e II, Romae 1668-1671, e Berthold-Ignace de Ste-Anne, Hist. de la Mission de Perse par les Pères Charmes-Dcchaussés 1604-1612, Bruxelles 1882. Cfr. Zeilschr. f. Missionswissenseh. V 208 e Stkeit, Bibl. I 269 s. Vedi inoltre Bachelet, Ànal. Boll. 619 s. e * Memorie delle Missioni di Persia 1609-1614, nel Cod. E 24 dell’ Archivio Boncom-Pagni in Roma. 3 Quanto sopra secondo la * Relatioue data alla S. Congregaz. de Propa- ganda fide della Missione de Carmelitani Scalzi in Persia dal Padre Giov. Taddeo di sant’Eliseo, nell’ Archivio di Propaganda in Roma, Visite '*> P- 1 s. I Carmelitani tennero in parte anche la corrispondenza diplomatica Ira la S. Sede e la Persia; vedi il * Breve per i Carmelitani Giovanni e Vincenzo, 111 data 1608 ottobre 13 (il pontefice manda loro la sua risposta « ad ea quae scripsit rex Persarum per Paulum Simonem eiusdem ord. »), Epist. IV 170. Archivio segreto pontificio. Cfr. Bull. Carmelit. Ili 370.