368 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo Vili. La Chiesa francese, come ebbe dalla Spagna le Carmelitane, così prese dall’Italia, insieme con i Fratelli della Misericordia, introdotti da Maria dei Medici già al principio del secolo xvn,1 le Orsoline. È uno spettacolo edificante il vedere come anche per questa comunità, il cui fine - l’insegnamento e l’educazione della gioventù femminile - era di importanza eminente, Iddio abbia chiamato nel silenzio una quantità di anime desiderose di sacrificio, la cui comparsa contemporanea alla nuova formazione cattolica della Francia, doveva dare uno splendore particolare. Già sotto Clemente Vili, nel 1596, le fondamenta della prima casa delle Orsoline in Francia erano state poste da una figlia spirituale del fondatore dei Dottrinari, Cesare de Bus, ricca di pietà e d’ingegno, Francesca de Bermond, a L’isle de Venise nella contea del Venaissin.2 Nei primi anni del Seicento erano poi sorte due altre case ad Aix ed a Marsiglia.3 La notizia dell’ottima educazione impartita in questi istituti alla gioventù femminile si sparse presto nel Mezzogiorno della Francia. A Parigi la chiamata delle « monache di Provenza » fu discussa vivamente sopratutto nel cerchio di cui madama Acarie era l’anima. L’effettuazione fu assunta da sua cugina, Maddalena Lhuillier, che aveva sposato a diciannove anni Claudio de Sainte-Beuve, ma aveva presto riconosciuto, sulla bara del marito, l’instabilità di ogni gioia terrena, e si era dedicata da allora in poi esclusivamente alla santificazione propria e al bene del prossimo.4 Madame de Sainte-Beuve possedeva, come appare anche dal suo ritratto, un carattere veramente virile, che incuteva un rispetto sincero nientemeno che ad Enrico IV. Allorché la nobile signora ebbe espresso al gesuita Lancellotto Marin il desiderio di contribuire con un mezzo adatto ai tempi al rinnovamento dello spirito religioso, questi le indicò l’educazione della gioventù femminile, come il mezzo migliore per la rigenerazione della famiglia e della serietà. Anche madama Acarie giudicò che l’uso migliore che sua cugina poteva fare dei ricchi mezzi a sua disposizione consistesse nel fondare un istituto di educazione, per il quale le Orsoline preso inizio già nel 1604 a Rennes. Essa fu consolidata da Filippo Thibaut, divenuto nel 1608 priore in Rennes, e dal mistico Giovanni di S. Sansone; efr. Vie du vén. fr. Jean de St.-Samson par le P. Sernin Marie de St.-Andre, Parigi 1881. 1 Vedi Picot I 101; De Meaux, Béforme II 14 s. Cfr. Maxime du Camp, La charité' privée à Paris3, Parigi 1887, 80; Prunel, Renaissance cath. 110 s.; ivi anche (112 s.) si tratta delle fondazioni ospitaliere di Enrico IV e Luigi XIII e (118 s.) della beneficenza privata. 2 Cfr. la presente opera vol. XI, 137. 3 Cfr. Chroniques de l’ordre des Ursulines I, Parigi 1676, 316, 352. 4 Cfr. per quanto segue H. de Leymont, Madame de St.-Beuve et les Ursulines de Paris 1562-16302, Lyon 1889 (con un ritratto di Mad. Lhuillier de Sainte-Beuve); Vie de Françoise de Bermond par une Ursuline (1896).