Aldobrandini quale capo-partito. 11 cora all’intento »-1 Allorcliè si chiuse il conclave il 14 marzo a notte avanzata, l’attività di Béthune come quella degli altri diplomatici era giunta alla sua fine. Ora ebbero la parola i cardinali. Quelli favorevoli agli Spagnuoli si diedero tuttora 2 ogni pena per ottenere con tutti i mezzi l’esclusione dell’umile Baronio il quale ne gioiva.3 Il cardinale Àvila agì su questo punto più con zelo che con avvedutezza. Egli colmò Aldobrandini di rimproveri per il suo abbandono della causa spagnuola, e dichiarò che egli preferiva rimanere un anno in conclave piuttosto che permettere che si facesse qualche cosa a danno del suo re. Aldobrandini rispose che non gli importava rimanere anche due anni in conclave, poiché sarebbe deciso di sopportare qualunque cosa, anzi che conferire la tiara a qualcuno che non appartenesse ai suoi cardinali.4 Il 19 marzo corse voce che Baronio avesse raggiunto 39 . voti. La notizia non si avverò. I ben informati dubitarono anzi proprio allora seriamente, che Aldobrandini non desiderasse realmente l’innalzamento del grande storico al pontificato, poiché aveva impedito che venisse eletto per adorazione. Si pensava che Aldobrandini favorisse piuttosto l’elezione di Tosco, il quale in 1 Couzard 353. Cfr. inoltre la Relazione pessimistica del partito opposto, della penna dell’agente belga, Pedro de Toledo nella Hist. Zeitschr. XXX196. 2 Cfr. 1’* Avviso del 23 febbraio 1605, Biblioteca Vaticana. 3 Le Relazioni dei diplomatici italiani intorno al conclave di Leone XI, in traduzione francese, spesso inesatta, presso Petrucelli della Gattina II 413 s. Ivi mancano però le * Relazioni di G. C. Foresto, molto dettagliate ed interessanti (Archivio Gonzaga in Mantova), le quali vennero per la prima volta sfruttate per la presente narrazione. Le dimostrazioni di Gindely nei Sitzungsber. der Wiener Alead. XXXVIII 274 s. e Rudolf II, voi. I, 104 s., sono basate sulle Relazioni spagnuole. Le Relazioni francesi presso Du Perron, Ambassades, Lettres 292 s. e Couzard 355 s.; la Relazione di Joyeuse, Du Perron e Béthune, pubblicata da Couzard (410 s.), con alcune varianti nei Fonds frani;., 3848 nella Biblioteca Nazionale in Parigi; la * Relazione del cardinal Paravicini a Rodolfo II in data Roma 1605 aprile 2, nell’Archivio di Stato in Vienna 39-248; la Relazione di Baronio presso Làmmer, Melet. 359 s. Preziosa è la spesso sfruttata Relazione d’un conclavista in Conclavi I 305 s., proveniente evidentemente da un avversario di P. Aldobrandini, e non più controllabile nei numerosi dettagli. Ivi il numero dei voti corrisponde alle indicazioni di Du Perron; v. Ságmüller, Papstwahlbullen 237. La descrizione più. esatta degli avvenimenti esterni è data da Mucanzio, le cui comunicazioni sono in gran parte stampate presso Gatticus 343 s., una parte anche presso Meyer, Nuntia-turberichte 326 s. Ruffini utilizzò recentemente qualche nuovo materiale, fra l’altro anche Relazioni savoiarde nella sua opera menzionata più sopra p. 7 n. 2. I nomi dei conclavisti nel Bull. XI, 212. Architetti del conclave furono Giov. Fontana e Carlo Maderno; v. Bertolotti nel Bollet. d. Svizzera ital. VII 108. Piante del conclave (con piccole illustrazioni) di Nicc. van Aelst e di Giov. Maggi nella collezione di Piante di Conclavi nella Biblioteca Vaticana. Due pasquinate sul conclave presso Ratti, Opuscolo 35 s. 4 Vedi Conclavi I 314 s.