Attività riformatrice di Barberini a Spoleto. 163 sieme coll’abolizione degli abusi fu provveduto specialmente alla istruzione religiosa della gioventù. Ogni sera i parroci dovevano riunirsi nel palazzo vescovile per ricevere le disposizioni necessarie. Il Barberini, che viveva con molta semplicità, si dette anche cura subito, con gran generosità, dei poveri della città. Dopo la visita di Spoleto egli intraprese, accompagnato dal vicario generale e da pochi familiari, la visita di tutte le parti della sua diocesi. Egli si spinse perciò fino alle solitarie contrade montuose di Norcia e Leonessa. Talora istruiva egli stesso nella religione la gente del paese. Dappertutto egli esigeva rigorosamente dagli ecclesiastici una condotta modello e la regolarità nel predicare e nell’inse-tiare il catechismo. Egli procedette anche contro i banditi. Al seminario diocesano, fondato in Spoleto dal suo predecessore, il cardinale Barberini fornì i mezzi convenienti. Inoltre egli istituì anche due seminari più piccoli in Spello e Yisso. Egli fondò una congregazione speciale per ammaestrare i confessori nella cura di anime; chi non vi partecipava non otteneva posti. Il cardinale si dette anche premura dei conventi femminili. Gli eremiti del pittoresco Monte Luco, già visitato da Michelangelo, esperimentarono parimenti la xua mano riformatrice. Il vescovo instancabile ebbe cura dei malati non meno che dei ■ ioveri. Sovente egli stesso assisteva i morenti. A coronamento della sua attività riformatrice il cardinale Barberini, imitando Carlo ¡lorromeo, tenne a Spoleto un sinodo diocesano, i cui canoni furono promulgati il 13 settembre 1616.1 Non altrimenti che Maffeo Barberini a Spoleto svolsero a perfezióne la loro azione nelle proprie diocesi anche altri cardinali: così il Giustiniani nella diocesi di Sabina,2 Ludovisi a Bologna,3 Aldobrandini a Ravenna,4 Federico Borromeo a Milano,5 Valenti a Faenza,6 Bichi a Siena,7 Lante a Todi,8 Galamina a Recanati e 1 Vedi Barb. 2830: * « Indictio dioc. synodi liabendae Spoleti a Maph. < ard. Barberini », dat. 1615 settembre 1, 2 e 3; Barb. 2831: * « M. card. Barberini Spolet. synodus promulgata », in data 1616 settembre 13. Cfr. Regin. 2044 p. 41 s.: « Ragionamento che fece Urbano Vili (in minorib.) al sinodo, che fece a Spoleto ». Biblioteca Vaticana. 2 Cfr. ottobre 1075: * « Sabinen. ecclesiae visitatio A. 1615 a card. B. Iusti-mano, episc. Sabin. peracta ». Biblioteca Vaticana. 3 Cfr. Ciaconius IV 468 e Accarisius, * Vita Gregorii XV, Archivio J>oncompagni in Roma. 4 Cfr. sopra p. 46 n. 7. Il successore dell’Aldobrandini sul seggio arcivesco-\''e di Ravenna (1621), card. Capponi, esercitò ugualmente colà un’attività •'formatrice; vedi Cardella VI 151 e Goti. Vat. 6705: * «Lettere pastorali, orazioni e prediche del card. Capponi, arcivesc. di Ravenna », Biblioteca ' aticana. ° Vedi le biografie del Roberti (Milano 1870) e del Quesnel (Lilla 1890). “Vedi Moroni LXXXVII 244. 7 Vedi Cardella VI 160. 8 Vedi Rossi, Vita del card. Lante, Roma 1653.