234 Paolo Y. 1605-1621. Capitolo V. Il Millini crebbe sotto la protezione del cardinale Castagna, quegli che fu poi papa Urbano VII. Egli avrebbe fatto certo una carriera anche più rapida, se il papato del suo protettore non fosse stato cosi breve. Tuttavia anche i successori di Urbano seppero apprezzare quest’uomo pieno d’ingegno. Nominato da Gregorio XIV uditore di Rota, Millini divenne il membro migliore di questo tribunale. Clemente Vili lo prese con sè nel suo viaggio a Ferrara e lo destinò anche a compagno di suo nepote Pietro Aldobrandini, quando questi andò a Firenze a benedire il matrimonio di Enrico IY. Il Millini fu al seguito del cardinale Caetani nella sua legazione in Polonia. Già Clemente Vili avrebbe pensato a conferirgli la porpora, ch’egli ebbe sotto Paolo V essendo nunzio spagnuolo. Egli aveva allora trentaquattro anni. Ebbe come titolo i Santi Quattro Coronati, e nella restaurazione di questa chiesa da lui promossa furono trovate le reliquie dei santi. Paolo V lasciò ancora il Millini per due anni in Spagna, per poi impiegarlo subito in una missione importante in Germania. Tornato a Roma, il Millini divenne vicario del papa, membro delle congregazioni dell’inquisizione, dei Eiti, dei Vescovi, del Concilio e protettore di parecchi Ordini religiosi. In tutte queste cariche egli si adoperò per la causa della riforma. Egli l’aveva cominciata con se stesso, rinunciando volontariamente nel 1611 al vescovato d’Imola, ove non poteva risiedere. La gran considerazione di cui il Millini godeva presso Paolo V 1 gli attirò molte inimicizie; egli però non si lasciò fuorviare dal consigliare il papa, su domanda di lui, quello che gli pareva in coscienza il meglio. Straordinariamente laborioso, sinceramente pio, puro di vita, liberale verso poveri e malati, egli fu un ornamento del Sacro Collegio, cui appartenne per 38 anni (f 1644). Egli fu sepolto nella seconda cappella, da lui riccamente adornata, della navata sinistra di S. Maria del Popolo. Un suo busto eccellente, dai tratti individuali, dovuto all’Algardi, orna il suo sepolcro.2 Dei tre non Romani nominati il 1606, il sessantanovenne Bartolomeo Ferratino ottenne la porpora in premio per i servizi fedeli resi a nove papi. Ma quest’uomo severo, che aveva consumato le sue forze in una attività piena di sacrifici,3 morì solo dopo due mesi. Il suo nome sopravvisse in Roma grazie alla Strada Ferratina, così nominata dal suo bel palazzo. Roma 1644. Cfr. anche il * Discorso del 1618, Archivio Boncompa-gni in Roma. 1 « Il card. Millini », dice esagerando la * Relatione di Roma del 1624, « governò Papa Paolo, e Pignatelli e Campora governavano Borghese ». Archivio segreto pontificio II 150, n. 3. 2 Cfr. Posse in Jahrbuch der preuss. Kunstsamml. XXVI 185; qui p. 183 anche una riproduzione del busto. La iscrizione in Ciaconius IV 405. 3 Cfr. Bentivoglio, Memorie 144.