Premure di Paolo V per promuovere l’agricoltura. 71 affinchè lo stesso Paolo Y, se lo credesse necessario, potesse partecipare alle sedute. Il papa si faceva presentare regolarmente le decisioni della Congregazione, composta del tesoriere generale Serra e di altri quattro impiegati. Dopo averle esaminate attentamente, egli le accompagnava con osservazioni ed ordini.1 La costituzione del 19 ottobre 1611 stabiliva anche prescrizioni speciali per promuovere l’agricoltura nella Campagna Eomana. Essa rinnovava il divieto di vendere buoi da giogo per il macello; veniva confermato anche l’obbligo dei commercianti di bestiame di offrire in vendita ogni anno il 25 per cento del loro patrimonio bovino per i lavori agricoli, così pure il diritto dei vassalli di coltivare terra fuori del loro feudo, e tutti gli altri privilegi accordati dai papi precedenti per promuovere l’agricoltura. Inoltre veniva imposto al Monte di Pietà di Eoma di dare un prestito fino a mille scudi al 2 per cento agli agricoltori nei dintorni di Eoma, nel Lazio, nella Marittima e nella Campagna.2 Disgraziatamente Paolo Y recò danno alle sue proprie disposizioni rendendo possibile ai suoi nipoti di acquistare nella Campagna quegli estesi latifondi, che dovevano più tardi rivelarsi come un gravissimo impedimento per l’agricoltura.3 Nonostante il cattivo raccolto del 1611, il papa resistette per quanto potè ad ogni cambiamento nel prezzo del pane. Egli minacciava di far venire grano da fuori; avrebbe detto di voler piuttosto rinunziare alla tiara che cedere in tale questione.4 Egli si sentì liberato da una grave preoccupazione, quando il raccolto del 1612 riuscì abbondante.5 Nel luglio di quest’anno egli visitò personalmente il magazzino di granaglie dei poveri per sincerarsi se vi fossero raccolte provviste sufficienti. Egli rinnovò la visita nel febbraio 1614.6 1 Vedi in Appendice nn. 22-25 gli * appunti di G. B. Costaguti (Archivio Costaguti in Roma), che dà i nomi dei membri della Congregazione. Il * Libro delle risoluzioni della Congregazione sopra l’annona e grascia di Roma, dal 30 ottobre 1611 al 17 novembre 1617, nel Cod. Barb. 4862 pp. 30-131, Biblioteca Vaticana. 2 Vedi Bull. XII 16 s. Cfr. Benigni, Getreidepolilik, 50; Decupis, Per gli usi civici nell’Agro Romano, Roma 1906, 25 s. Vedi anche Tamilia, Il s. Monte di Pietà di Roma, Roma 1900, 78 s. Un Motuproprio di Paolo V: « Concessio privilegiorum exercentibus agriculturam in territorio et districtu Urbis ac Latii, Campaniae Maritimaeque pròvinciis » in data 1611 Aprile 19, in Editti V 49 p. 13 s„ poi pure un Motuproprio « Confìrmatio capitulorum et concessio plurium privilegiorum prò consecratione et augmento agriculture in territorio Cornetano ». data 1608 ottobre 6, Archivio segreto Pontificio. 3 Cfr. Sismondi, Ilistoria des rép. ital. voi. XVI (Parigi 1818), p. 254. Broscii, II 128. 4 Cfr. gli * A.vvisi del 21 gennaio, 11 e 18 febbraio 1612, Biblioteca Vaticana. 5 Cfr. 1’ * Avviso del 13 giugno 1612, ibid. 6 * Avviso dell’11 luglio 1612, ibid.